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Magenta, ‘Assieme Ripartiamo’, Rescaldina: “Pazzesco si sono appropriati del lavoro del volontariato. L’antifascismo dimenticato”

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MAGENTA – Sulla “querelle” attorno al Bilancio di fine mandato è intervenuto anche  Giuseppe Rescaldina, leader di ‘Assieme Ripartiamo’ la lista civica di sinistra che convoglia attorno a sè, Sinistra Italiana- Sel,  Rifondazione Comunista, Cantiere Alternativo Giovani, oltre a diverse realtà ‘laiche’ della Sinistra. Anche il noto psicoterapeuta, prestato alla politica e già direttore dell’Università del Magentino, non lesina critiche ad Invernizzi ed i suoi:

“Come sapete, in questi giorni è stato distribuito dall’amministrazione comunale uscente il “Bilancio di fine mandato”. Ecco le nostre considerazioni in merito.

“Il libro sognato” è il titolo che si potrebbe dare all’opuscolo  “Bilancio di fine mandato”, presentato in pompa magna dalla giunta Invernizzi.
La prima questione che ci poniamo è lo spreco di risorse pubbliche: la sua realizzazione è costata a ogni magentino 1,30 euro che, moltiplicato per i 24.051 cittadini, fa 31.266 euro.

Secondo noi troppi, soprattutto se spesi a fini elettorali e non per il bene pubblico. Sorge spontanea una domanda: perché due firme? Solitamente un bilancio di fine mandato reca la sola firma del sindaco, mentre qui compare anche quella del vicesindaco. Chi dei due è il vero sindaco? Ecco una dimostrazione dei limiti del reale ruolo della figura di Marco Invernizzi come sindaco.

Continuando la lettura, ci accorgiamo che questa amministrazione non è andata oltre una gestione ordinaria: gli uffici pubblici hanno lavorato da soli, e i politici hanno assunto più che altro le sembianze di funzionari amministrativi.
Si legge di tanti propositi e di pochi risultati concreti: 30 nonni vigili e 1500 litri d’acqua erogati dalle “casette dell’acqua” sarebbero il risultato di cinque anni di lavoro. Non si può appropriarsi del lavoro straordinario del volontariato cittadino che esiste a prescindere da qualsiasi giunta: si è riempito l’opuscolo di iniziative altrui.

Sulle consociate manca una visione politica e un’analisi sul loro ruolo in termini di tutela e difesa dei beni comuni: come è gestito il servizio idrico assegnato a CAP HOLDING? Come obiettivo ha il profitto o è adeguato per finalità pubbliche?
Che indicazioni ha dato l’amministrazione alla consociata ATINOM in favore di una mobilità sostenibile? Si fa passare per riduzione dell’inquinamento l’installazione di una nuova centralina, giocando con un uso improprio del linguaggio.  A prendere polvere negli archivi dell’amministrazione è rimasto poi il “Piano di Azione per le Energie Sostenibili per il Clima” (PAES). Nessun provvedimento è stato preso nel settore energetico, in cui l’impegno politico dovrebbe essere più deciso per risparmiare risorse ed evitare sprechi, oltre che per il rispetto dell’ambiente.

Per quanto riguarda il lavoro, è vero che l’amministrazione non è un’azienda e non può creare posti di lavoro, ma può farsi regia delle tematiche legate al mondo del lavoro. Che fine ha fatto per esempio la Consulta del Lavoro, che doveva essere un possibile strumento all’interno del quale far convergere dati e conoscenze del territorio per poter agevolare l’azione imprenditoriale e, se possibile, eliminare conflitti e ostruzioni della burocrazia?

Nel PGT si inneggia a un consumo inferiore del suolo, del quale è stata fatta invece solo una diversa contabilità. Che fine hanno fatto i progetti di recupero di “Casa di riposo Plodari” ? Si parla di un rilancio delle aree dismesse SAFFA e NOVACETA per nuovi insediamenti di strutture sociali, di interesse pubblico e abitazioni, e si ribadisce il ruolo industriale e produttivo dell’area, ma questo dovrebbe stare in un bilancio di inizio mandato.
Inoltre, l’occasione EXPO è passata senza che si sia approfittato per aprire seri confronti istituzionali per creare possibilità di investimenti sulle aree dismesse del nostro territorio: i confronti aperti vedono invece l’amministrazione succube di poteri forti e di lobby finanziarie.

L’attività di governo di una giunta di centrosinistra dovrebbe avere all’ordine del giorno e affrontare in modo energico questioni come l’antifascismo: Nel nostro territorio ci sono evidenti fenomeni di ritorno di formazione neofasciste e neonaziste. Queste vanno contrastate con tutti i mezzi. Sono cinque anni che alle celebrazioni della strage nazista del 12 agosto a Sant’Anna di Stazzema il gonfalone del comune di Magenta è assente, eppure Sant’Anna di Stazzema è gemellata con Magenta da decenni.

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