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Magenta: arriva la tecnologia 4K per la lotta ai tumori

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MAGENTA  – Innovazione tecnologica e lotta ai tumori vanno di pari passo. Ma il terzo elemento, affatto secondario, viene dal coinvolgimento, dalla relazione forte che c’è tra un ospedale, il suo territorio e le associazioni che vi operano. E’ il caso dell’AICIT Magenta attivo da quasi 40 anni e guidato da Daniele Bolzonella. Stamani la conferenza nella direzione medica del ‘Fornaroli’ per presentare l’ultima donazione in ordine di tempo. Una colonna labaroscopica con la tecnologia in 4K  messa a disposizione della Chirurgia Generale e del Dipartimento Addomino Pelvico. Da qui la presenza non solo del dottor Giuliano Sarro, primario di Chirurgia, ma anche del suo pari grado Michele Meschia. Tra gli altri interventi il DG dell’ASST Ovest Milano  Massimo Lombardo, il sindaco Chiara Calati, il consigliere regionale Luca Del Gobbo e Giorgio Cerati in qualità di Consigliere della Fondazione dei 4 ospedali, oltre, ovviamente, a Bolzonella.

“Oggi siamo qui per rinsaldare un  legame forte tra ospedale e Aicit Magenta. Una storia di collaborazione  con il mondo dell’associazionismo. Oggi ci troviamo per questo importante momento di condivisione. Compiamo un passo tecnologico rilevante, ma accanto ai muri e alle macchine, i nostri ospedali sono fatti di professionisti e, soprattutto, di persone che sono sempre al nostro fianco”, così il DG Lombardo.
“Per noi è una soddisfazione concretizzare tanti progetti. C’è una osmosi forte con il Fornaroli – ha aggiunto Bolzonella – Queste apparecchiature possono portare dei vantaggi tangibili per migliorare la qualità della vita del paziente. Per noi in primo piano viene questo aspetto: aiutare le persone a stare meglio. Siamo molto contenti per quanto fatto in quasi 40 anni di attività, ci piace pungolare i nostri cittadini verso nuovi traguardi e chissà dopo questo cosa faremo…. Questo ultimo intervento prevede una spesa di oltre 100 mila euro – ha ricordato il presidente di AICIT – Si tratta di donazioni importanti oltre che utili, che vanno a beneficio di una popolazione di 100 mila abitanti”.


Il nuovo macchinario, come detto,  potrà essere adoperato da due reparti non solo la Chirurgia Generale, ma anche Dipartimento Addomino Pelvico. Dunque, un vero e proprio patrimonio dell’Ospedale Fornaroli.
“Con il direttore  Lombardo qui abbiamo lavorato benissimo – ha proseguito Luca Del Gobbo – Come Regione Lombardia  in questi anni sono arrivati oltre 20 milioni di euro di investimenti per il Fornaroli. Non ci devono essere rivalità tra i nostri presidi, bensì vocazioni da mettere insieme”.
“Già con il dottor Sandri era iniziata una collaborazione reale tra i diversi reparti – ha ricordato Meschia –  Le apparecchiature devono essere un bene comune di chi frequenta la sala operatoria. Questa nuova colonna rientra in questo percorso secondo una filosofia del ‘fare rete’. Ci aiuterà a migliorare le nostre prestazioni chirurgiche, il tutto in un’ottica di limitare l’invasività degli interventi”.
“Oggi – ha continuato Giuliano Sarro – la nuova tecnologia è essenziale. Al centro c’è il paziente. Maggior parte della chirurgia oncologica viene fatta in modo mini invasivo, però ci sono costi forti. Dopo la colonna 3 D portata a casa tre anni fa, eccoci a tagliare questo nuovo traguardo. I vantaggi della nuova colonna 4 K – ha spiegato il primario –  ci consente di essere più invasivi, inoltre, con telecamera e liquido di contrasto, siamo più precisi nel dover agire. Vengono evidenziati i linfonodi patologici e l’operazione è più breve ed è meno impattante”.

F.V.

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