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Magenta: ancora problemi alle case Aler, la protesta di una donna che vive in via Manin

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MAGENTA – Possibile che non si riescano mai a risolvere del tutto i problemi degli appartamenti Aler? Una donna di 65 anni che vive sola, all’ultimo piano del complesso popolare di via Manin, nel quartiere Nord di Magenta, denuncia una situazione ormai diventata insostenibile. Dopo aver trascorso l’ultimo inverno al freddo, perché la caldaia era rotta, le piogge di questi giorni hanno messo fine alla quasi totalità dei mobili che aveva in casa. Tutto marcito, tutto da buttare.

“La cosa che più mi fa arrabbiare – spiega Anna Timonieri – è che da 4 anni a questa parte sollecitiamo Aler affinché si faccia qualcosa e non si è mai fatto nulla. La caldaia è stata riparata da un gruppo di volontari. Quelli dell’associazione islamica Abu Bakar di Magenta che hanno provveduto anche ad imbiancarmi la camera da letto. Prima avevo infiltrazioni ovunque che avevano letteralmente fatto marcire le pareti”. La signora Timonieri afferma che negli ultimi 4 anni Aler è intervenuta due volte sul tetto, ma il risultato non è cambiato. “Mi hanno raccomandato di chiamare nel caso di pioggia forte, ma non c’è stato verso che cambiasse qualcosa”, aggiunge. Il disagio è praticamente lo stesso in numerosi altri appartamenti del complesso del quartiere nord in via Manin. Una zona che è cambiata in meglio negli ultimi anni. Qualcosa è stato fatto, ma non al punto da dire che alle Aler i problemi sono definitivamente risolti. Da diversi giorni a questa parte la situazione è peggiorata notevolmente. Le piogge, pressoché quotidiane, hanno devastato le mura dell’appartamento dove la signora vive da circa 16 anni e siamo tornati al punto di prima.

“Televisore bruciato, letto cambiato, mobili da buttare – commenta – questa è la situazione. Ho provveduto a coprire il letto con un telo protettivo per evitare di far marcire anche questo appena comprato. E meno male che lo scorso inverno sono arrivati i volontari pakistani dell’associazione Abu Bakar di Magenta a sistemarmi la caldaia, altrimenti sarei rimasta sola. Nemmeno il Comune si è fatto vivo. Mi sta bene che non intervengano perché non è loro la competenza, ma avrebbero potuto quanto meno sollecitare un intervento da parte di Aler”. Ma per quale motivo non si riesce a risolvere l’annoso problema delle infiltrazioni di acqua che, oltre a danneggiare irreparabilmente gli arredi dei condomini, crea delle sacche di umidità interne che non si riusciranno più a risolvere? Un altro inquilino del complesso di via Manin che lavora nel settore delle costruzioni, afferma: “Questi palazzi hanno il tetto piatto con la guaina in catrame. Quando la guaina si rompe, come è avvenuto in numerosi punti e come si può vedere gettando lo sguardo quando siamo negli ultimi piani, si verifica un cedimento che permette il passaggio dell’acqua. Questa passa attraverso il muro e si infiltra nelle stanze degli appartamenti. Non ci vuole molto per sistemare un problema del genere. Basterebbe rifare la catramazione del tetto. Nulla di così complicato, quindi. Purtroppo i lavori dell’Aler vengono fatti solo a lunghi intervalli e non sono mai risolutori”.

 

 

 

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