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Magenta: alunni del “Quasimodo” lasciati al freddo. Scatta la protesta

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 MAGENTA –  Hanno deciso di dire basta i ragazzi del Plesso Est del Liceo ‘Salvatore Quasimodo’ di Magenta. “Basta alle temperature glaciali” che devono sopportare in aula da qualche tempo a questa parte. “Non si può assistere alle lezioni – spiega un rappresentante dei genitori – con temperature che oscillano tra i 14 e i 16 gradi.  Al disotto dei limiti di legge, certamente sopportabili, ma al tempo stesso non confortevoli per il buon profitto”.

Pare che la situazione negli ultimi tempi sia diventata davvero insostenibile tanto “che molti degli studenti seguirebbero le lezioni coperte da un plaid”. Così oggi l’atto simbolico compiuto dagli studenti di rimanere fuori dei cancelli dell’istituto scolastico.

Il genitore che ha informato Ticino Notizie della protesta non ci sta a far passare i ragazzi per dei bamboccioni viziati o peggio ancora.  “Personalmente penso che la scuola debba essere anche “scuola di vita”: ben vengano giornate dove si studia a 14 gradi. Fanno capire che la vita è sacrificio. Ma deve anche essere esempio di virtù e di responsabilità da parte delle istituzioni. La scuola ti fa studiare al freddo, per un problema contingente, ma al tempo stesso si prende la responsabilità per risolvere quel problema in tempi brevi. Infatti, temporaneamente, basterebbe mantenere acceso il riscaldamento anche nelle ore notturne, per essere a norma in quelle diurne.Lo Stato chiede, lo Stato da. Lo Stato chiede imposte, lo Stato fornisce servizi”.

Il problema di fondo resterebbe la manutenzione della caldaia. “La situazione – fanno sapere i promotori dell’iniziativa –  rischia che si prosegua così, sperando in giornate climaticamente migliori, fino a giungere al prossimo anno, dove ci affideremo ancora al tempo, perché nulla sarà stato fatto all’impianto di riscaldamento. Quest’ultimo infatti, per stessa ammissione del Dirigente Scolastico, da anni necessità di interventi importanti che non sono mai stati fatti”.

“Non è accettabile la risposta “dovete rivolgerVi in Comune”. Non è compito degli alunni rivolgersi al Comune per la manutenzione della caldaia. Come non lo è per verificare la messa a norma di un impianto elettrico o per verificare la manutenzione dell’impianto antincendio. Il buon esempio deve arrivare dal fatto che ognuno si prende le proprie responsabilità. Fino al risultato finale.Responsabilità degli alunni è lo studio. Il comportamento. Il profitto. La sopportazione di una settimana di freddo. Responsabilità della scuola, è far funzionare una caldaia. E non solo”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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