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Dall'archivio:

Ma a Magenta domani si festeggia qualcosa ???

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA –  “Scusami ma all’Ossario non c’è neanche una bandiera o drappo ed è così anche per tutta Magenta. Ma è normale? Perché una volta era festa nazionale?”.

Questo ‘messaggino’ ci ha raggiunto stamani e subito siamo andati a verificare di persona. In effetti, l’Ossario, luogo simbolo della Battaglia del 4 Giugno 1859 stamani e così questo pomeriggio giaceva totalmente spoglio. Non un segno delle celebrazioni seppur ridottissime causa restrizioni Covid 19, della ricorrenza fondamentale per la storia dell’Unità del nostro Paese.

Capiamo ma fino ad un certo punto, le restrizioni e la zelanteria di qualche funzionario comunale, viste la pandemia in corso – anche se ormai i numeri della Lombardia sono da zona bianca e soprattutto, usando un po’ di buon senso sono ben peggio gli assembramenti disordinati che si creano in piazza fuori dai bar rispetto ad una manifestazione all’aria aperta in un grande spazio qual è quello dell’Ossario ai Caduti  – ma ciò che davvero non comprendiamo è di vedere alla vigilia della ‘Giornata di festa’, una Magenta così spoglia e così triste. E qui c’entra eccome la sciatteria o la superficialità, di chi guida la macchina comunale. Perché ricordiamo per esempio che anni fa, Comune e Pro loco,  distribuirono a moltissime famiglie di Magenta le bandiere con il simbolo dell’Aquila, così come molti hanno in casa un tricolore.

Non ci sarebbe voluto molto, da parte del Sindaco – visto anche l’utilizzo oggi dei social – un semplice appello che poteva anche essere un segnale di coraggio e di speranza a tutti i Magentini ad esporre dalle proprie finestre e balconi un simbolo che rievocasse quel 4 Giugno 1859. Nulla di tutto questo. Zero al quoto, ci verrebbe da dire. Ma ancora peggio è il fatto che l’Amministrazione dovrebbe dare il buon esempio. E purtroppo anche su questo, risultato non pervenuto.

 

Sopra Casa Giacobbe addobbata a festa per la cena di gran gala in epoca pre  Covid

 

Non crediamo ci sarebbe voluto molto per chiedere agli operai del Comune di mettere già da oggi, i tradizionali drappi che di solito addobbano l’Ossario e gli altri luoghi simbolo della Seconda Guerra d’Indipendenza.

Basta passare lungo la Via Brocca e vi accorgerete di quanto vi stiamo dicendo. Peraltro, non siamo dei virologi, ma non crediamo che l’esposizione di bandiere o similia contribuisca alla diffusione del virus, o sia contrario a chissà qualche protocollo. 

Ultima considerazione, per il famoso Museo della Battaglia di cui il Sindaco legittimamente se ne fa vanto. In questo fine settimana rimarrà tristemente chiuso. Non aggiungiamo altro. A voi le debite conclusioni.

F.V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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