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Dall'archivio:

Magenta, Luigi Bertoglio al ‘Cadinin’ e la storia di un suranom che ha fatto storia

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

“Il papà del ‘nonno Gino’ si chiamava Giuseppe Bertoglio, era orfano per cui fu adottato dalla famiglia delle zie “Cadenà” che venivano chiamate così all’epoca perchè il papà di mestiere faceva il messo comunale, ossia, andava in giro con una bicicletta con quelle tipiche catene dell’epoca attaccate che facevano rumore, da qui il suranom “Cadenà” che poi era passato anche alle figlie…Di conseguenza anche nonno Giuseppe restò il ‘Cadinin’ con una sorta di vezzeggiativo legato al fatto che fosse il figlio più piccolo”. Il suranom come capita spesso nelle nostre famiglie lombarde è poi rimasto in dote anche al figlio Luigi.  Da qui anche al bar dal Cadinin. 

Ci tenevamo svelare questo aneddoto che anche noi non conoscevamo così a fondo. O meglio avevamo un’altra versione dei fatti che però non era quella corretta…..

 

E’ bello tenere in vita certi ricordi ma più ancora tramandare alle nuove generazioni alcune curiosità come l’origine di questo soprannome così conosciuto a Magenta.

Dietro a queste vicende, infatti, si ritrovano storie personali che sono parte integrante di una comunità. Certo oggi quel ‘genius loci’ che era il collante delle nostre realtà locali di inizio Novecento è molto più sfumato. Così a maggior ragione è bello ed importante che questa memoria storica venga non solo conservata, ma passata a chi non ha vissuto quei tempi e quindi, ha più difficoltà a comprendere un mondo che oggi si è quasi estinto.

 

 

F.V.

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