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Luca Del Gobbo: via alla scuola. Oltre alle regole, la passione di educare

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“Lunedì 14 settembre suonerà una campanella che segna la più grande ripartenza del nostro Paese, quella della scuola. Un contesto essenziale da sempre, ancor di più oggi. Non solo un servizio per le famiglie, ma una necessità per bambini e ragazzi: la scuola è la palestra dentro cui i giovani formano la propria umanità, la propria cultura, il proprio bagaglio di esperienze non meno decisive di quelle familiari.
Prepararsi alla riapertura ha voluto dire, per chi lavora in questo settore, un surplus di sforzi, energie, ripensamento degli spazi e del modo di lavorare. La politica ha fatto la sua parte, purtroppo dimostrando di non essere sempre all’altezza della situazione. L’obiettivo principale è stato la tutela di ragazzi, insegnanti e personale non docente (ben sapendo che il rischio zero non esiste). È giusto: c’è un diritto alla salute da garantire. Non va dimenticato, però, il diritto all’educazione, altrettanto decisivo. Per questo sono fondamentali docenti che sappiano trasmettere fascino e interesse per ciò che insegnano, che sappiano reggere le fatiche di questi tempi; che siano loro stessi affascinati da qualcosa di grande da indicarlo ai ragazzi. Educare, infatti, è comunicare se stessi.
Il miglior augurio che rivolgo, perciò, è che, insieme al rispetto della regole, la scuola non dimentichi il suo compito più grande: consegnare ai nostri giovani gli strumenti per costruire sé e il mondo in cui vivono”.

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