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Lombardia, la Vice Presidente Letizia Moratti: vaccinazione massiva entro fine giugno

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Variante inglese sarà prevalente, ora mitigazione e contenimento
LOMBARDIA – Una governance chiara in grado di accompagnare tutto il processo vaccinale, per garantire l`accesso al vaccino per tutti i lombardi e concludere il processo di “vaccinazione massiva entro fine giugno compatibilmente con la disponibilità di vaccini da parte della struttura commissariale”. Sono questi gli obiettivi dell`aggiornamento del Piano vaccinale anti-Covid presentato oggi in conferenza stampa dalla vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti approvato in Giunta. A
questa delibera, ha precisato l`ex sindaco di Milano, ne seguirà un`altra la prossima settimana che darà indicazioni più precise sulla distribuzione, cioè sui punti vaccinali.

LETIZIA MORATTI

Il contesto, ha spiegato Moratti, è quello di una “pandemia in atto” in cui “la variante inglese, con la sua rapidità di diffusione, diventerà prevalente”. Per questo, ha aggiunto, occorrono “decisioni rapide”. Ed è attraverso il tavolo tecnico composto da ministero della Salute, Aifa, Agenas, Istituto superiore di Sanità e quattro Regioni, tra cui la Lombardia, che si sta cercando di velocizzare le campagna di vaccinazioni. “A
questo tavolo – spiega l`assessore – abbiamo indirizzato con il parere dei professori Remuzzi, Gori e Grossi, una richiesta per rivedere le posizioni che inizialmente Aifa aveva preso, e che avevano condizionato ovviamente la decisione politica del ministro, di rivedere sulla base di indicazioni scientifiche e di esperienze di altri Paesi la possibilità di somministrare sopra i diciotto anni e con l`allungamento tra la prima e la seconda dose da dieci a dodici settimane. Questa istanza è stata esaminata dal tavolo tecnica e condivisa dall`Aifa e Iss, fino ad arrivare all`autorizzazione del ministro. Quindi questa modalità che abbiamo proposto – osserva Letizia Moratti – ci sembra funzionare, perché abbiamo la necessità di decisione rapide”.
Sono in corso di esame anche altre richieste, come la possibilità di per chi ha contratto la malattia di poter avere la somministrazione a sei mesi di distanza dalla prima e, “lavorando su esperienze di altri Paesi”, di validare “altri vaccini già validati e attivi” altrove. “Lavorando insieme e lavorando con evidenze scientifiche di altri paesi ci sembra che ci sia indirizzati verso lo sblocco di una situazione che ci permetterebbe di recuperare vaccini, che in questo momento sono una risorsa scarsa”, osserva Letizia Moratti
Riguardo la procedura di adesione e prenotazione, spiega l`assessore, “avendo verificato che la variante inglese comincia a diventare prevalente in alcune aree, è nata doppia strategia:
da una parte la mitigazione, cercando di intervenire in situazioni circoscritte. L`altra partirà da domani, ed è una strategia di contenimento: indirizzando prevalentemente le risorse vaccinali verso quelle zone che presentano la maggiore criticità”, pur rispettando le priorità delle categorie indicate nel piano vaccinale nazionale.

Infine, secondo il Piano vaccinale verranno utilizzate soltanto le strutture esistenti, per contenere i costi, e verranno utilizzati gli specializzandi anche nel week end. La risorse per la campagna vaccinale sono state quantificate in 214 min di euro, di cui 98 milioni per la renumerazione delle prestazioni vaccinali”.

Il Professor Silvio Garattini uno dei principali testimonial della campagna vaccinale in Lombardia

Per la campagna vaccinale contro il covid, la Regione Lombardia stima un finanziamento totale di 214 milioni di euro. Lo ha reso noto la vicepresidente e assessore al Welfare lombardo, Letizia Moratti, nel corso di una conferenza stampa. Tra questi 96 milioni di euro sono previsti per la remunerazione delle prestazioni vaccinali, 66,5 milioni per i costi del personale dedicato alle vaccinazioni, 18,5 milioni per i sistemi informativi dedicati alla gestione del processo, 18 milioni per l’allestimento dei centri vaccinali, 15 milioni a carico dei bilanci di Ats e Asst per l’erogazione dei servizi sanitari e non sanitari nelle strutture allestite temporaneamente.

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