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‘++Lombardia, ecco la curva che ha convinto Fontana al coprifuoco++

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

MILANO “In Lombardia c’è una situazione difficile analoga o leggermente migliore di tante altre Regioni. Campania, Lazio, Liguria sono messe molto peggio”. A dirlo ai microfoni di Radio 24 l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. “Qui stiamo lavorando in via preventiva nel senso che introdurre misure restrittive oggi può aiutarci a evitare misure ancora più restrittive domani – ha aggiunto – Stiamo cercando di prevenire una situazione che studi matematici ci dicono potrebbe portare a un incremento dell’occupazione dei posti letto nelle prossime settimane”.

A convincere Fontana, Gallera e Regione Lombardia a chiedere il coprifuoco dalle 23 al Governo sono stati i grafici e le simulazioni; i tecnici, nel pomeriggio di ieri, hanno chiaramente prospettato di un orizzonte di 600 persone, dai 113 di oggi, in rianimazione entro fine mese e di 4 mila ricoverati negli altri reparti Covid.

Il grafico che pubblichiamo è quello che esemplifica meglio la situazione, soprattutto a Milano e in provincia: si tratta della  curva (registrata quotidianamente) che fotografa l’andamento dei ricoveri iospedalieri e delle chiamate al 118 per malattie e patologie respiratorie. Come emerge chiaramente, detta curvam è impennata negli ultimi 5, 6 giorni.

La linea grigia è quella che riguarda Milano: è il capoluogo a soffrire di più, in ragione dei numeri e della densità abitativa.

La decisione di chiedere il coprifuoco, insomma, è stata adottata sulla scorta di numeri, grafici e tabelle.

Con funzione preventiva, come si suol dire. Basterà? I report sono considerati da tutti affidabili. Ora si spera che, adottando le misure prospettare, le curve tornino a scendere.

Ma quanto tempo servirà? E a che prezzo, per le attività economiche e i posti di lavoro? Questo, i guru delle tabelle, non (ce) lo dicono.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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