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Lombardia :Dg Welfare, tamponi per accesso alle Rsa non siano a carico parenti

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MILANO – “I tamponi realizzati alle persone che visitano i ricoverati nelle Rsa potrebbero rientrare nella dotazione di screening periodici. Non e’ giusto, infatti, che il costo del test sia a carico del visitatore. Molte Rsa sono organizzate per fare i tamponi e non vedo perche’ non possano farle anche ai parenti degli ospiti. Questa potrebbe essere un’indicazione da dare alle Ats e alle strutture”. Lo ha detto il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, nel corso del suo intervento in Commissione Sanita’ di Regione Lombardia, a proposito del tema dei tamponi ai visitatori delle Rsa, molto attuale dopo la parziale riapertura delle case di riposo.

“Non ho in procinto di emettere altre linee guida sulle Rsa – ha aggiunto -. Se la vaccinazione, come sembra, avanza a grandi passi e comincia ad avere una percentuale di popolazione molto alta coperta, qualche ragionamento di allargamento possiamo farlo, ma ricordo sempre che il vaccinato e’ potenzialmente ancora un portatore sano di contagio quindi sulle case di riposo dobbiamo mantenere ancora un livello di guardia molto alta”.

 

La richiesta di mettere a carico di Regione Lombardia il tampone dei familiari che visitano gli anziani ospiti delle Rsa giunge anche da Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd e vicepresidente dell’Aula. “Sarebbe una beffa per i parenti, cui ora e’ data la possibilita’ di visitare i propri cari, dopo mesi, essere costretti a pagare di tasca propria il tampone che consenta loro l’ingresso nelle Rsa Covid free – ha spiegato Borghetti -. Propongo a Fontana e Moratti che il tampone sia pagato dalla Regione, e sia fornito ed eseguito ai parenti direttamente dalla Rsa. E mi ha fatto piacere capire che il direttore Pavesi, dopo avermi ascoltato, ha gia’ risposto in termini possibilistici”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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