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Lombardia, Coronavirus: solo il 10% finisce in terapia intensiva. Ma i posti iniziano a scarseggiare

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MILANO – “In base ai casi accertati la diffusione del virus è ancora circoscritta e l’incidenza è alta in alcune aree pari a circa al 4% della popolazione regionale. Il Covid-19 per il 90% dei pazienti è facilmente risolvibile, ma nel restante 10% dei casi, soprattutto se anziani o con un quadro clinico compromesso, richiede il passaggio in terapia intensiva. Nelle zone ad alta incidenza gli ospedali (Codogno, Lodi, Cremona, Alzano) hanno dovuto affrontare situazioni emergenziali sia per l’elevato numero di casi, sia perché l’11% delle positività riguarda operatori sanitari. Fino ad oggi il resto della rete ospedaliera è ancora in grado di dare risposta”. Lo comunica Regione Lombardia.

Dalla Regione si sottolinea che, “dalle prime evidenze, ogni soggetto positivo trasmette il Covid-19 ad altre due persone. Se la diffusione si estende gli ospedali andranno in grave crisi non solo per i ricoveri da coronavirus, ma per tutti i pazienti. Infatti sono numerose le patologie che richiedono il ricorso alle cure intensive, ma i posti disponibili sono limitati”.

“Le malattie che richiedono un ricovero in terapia intensiva – si spiega – sono molteplici e possono verificarsi in tutte le età, possono interessare i neonati, i pazienti malati da molto tempo o persone che poco prima stavano bene, come i soggetti traumatizzati o quelli sottoposti ad interventi chirurgici difficili ed impegnativi.
Per questo è stato necessario adottare le misure restrittive previste dal Dpcm del 25 febbraio che, alla luce dei dati ad oggi disponibili, si sono rivelate corrette in quanto consentono di contenere, o perlomeno rallentare, la diffusione del virus”, conclude Regione Lombardia.

Il 91% dei milanesi adotta precauzioni contro il coronavirus. E’ quanto emerge da un sondaggio Datanalysis per la fondazione The Bridge. Risposta in senso opposto dal 9% degli intervistati. Più alta la percentuale tra le donne che scelgono precauzioni con il 95% contro l’87% dei maschi. Per fascia d’età quella più attenti sono gli over 60. Per il 28% dei milanesi poi il sintomo del coronavirus è la tosse, seguito per il 24% febbre e il 15% raffreddore.

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