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Lombardia, autonomia. Maroni: impegno da portare avanti

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MILANO –  Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, sottoporra’ a tutti i candidati governatore il bozza dell’Intesa sull’Autonomia che e’ in via di definizione con il Governo.
Lo ha annunciato lo stesso presidente in Aula consigliare dove ha illustrato ieri lo stato di avanzamento dei lavori. “Voglio che si prendano l’impegno a continuare in questa direzione – ha spiegato – in modo tale poi che il nuovo Parlamento approvi questa Intesa che porta solo vantaggi e benefici alla Lombardia per avere maggiori competenze e risorse”. Maroni ha quindi spiegato che, proprio lunedì, il Governo gli ha inviato “una bozza, un preambolo dell’Intesa quadro che ho intenzione di sottoscrivere prima delle elezioni, in modo tale da trasferire ai prossimi Governi (regionale e nazionale) e al prossimo Parlamento una base di partenza che comprende tutti gli elementi che noi vogliamo siano nell’accordo per l’autonomia”. “Questo preambolo – ha continuato il presidente – riassume quella che e’ stata la trattativa in corso e stabilisce dei principi, da valutare, ma che ritengo importanti sia per le materie che per il finanziamento”.

SETTIMANA PROSSIMA IL TAVOLO SI RIUNISCE A MILANO – Settimana prossima il Tavolo si riunira’ a Milano e, prima di allora, il Governo si e’ impegnato a mandare al governatore una bozza di Intesa quadro. Questo testo sara’ poi consegnato ai consiglieri che fanno parte del Tavolo cosi’ che sia possibile fornire al Governo eventuali osservazioni.
SARA’ POSSIBILE EMENDARE IL TESTO DI ROMA – “E’ chiaro – ha continuato il presidente lombardo – che e’ un Testo che parte dal Governo, ma da parte nostra c’e’ la possibilita’ di
presentare emendamenti modificativi sia per rafforzare i contenuti che le forme di finanziamento”. Maroni ha poi ricordato che la Lombardia si e’ sempre mossa con l’Emilia Romagna, tenendo pero’ conto “delle specificita’ di ciascuno”, perche’ “Non tutto cio’ che chiediamo noi e’ chiesto anche da loro”. Secondo Maroni, infatti, il regionalismo differenziato vuol dire proprio questo.

 

 

 

 

PRINCIPI IMPORTANTI E INNOVATIVI – Maroni poi non ha nascosto una certa soddisfazione per l’introduzione di “principi importanti e innovativi”.
LA SPESA STORICA – La spesa storica, anzitutto, “che significa che non potremo avere meno di meno di quello che c’e’ oggi”. Poi la compartecipazione al gettito di un tributo erariale “Uno dei principi quasi rivoluzionari perche’ pone fino al sistema dei trasferimenti e si basa sul principio che il gettito erariale prodotto in Lombardia rimane in Lombardia in una quota da
stabilire”.
Quale tributo dovra’ essere definito, come pure la percentuale della compartecipazione, “ma e’ un principio straordinariamente innovativo perche’ significa che la Regione ha interesse a
investire sempre di piu’ sulla crescita del Pil della Regione, che significa aumento del gettito erariale e quindi delle risorse che vengono nel bilancio della regione”.
SI CHIUDE IL SISTEMA DEI TRASFERIMENTI? – “Abbiamo dunque tutto l’interesse ad investire – ha continuato Maroni – e a coinvolgere anche il mondo dei privati. Piu’ investimenti
garantiscono quindi l’aumento Pil e dei gettiti erariali e di conseguenza aumenta anche bilancio della regione. Forse si chiude sistema trasferimenti, e questa sarebbe una novita’ assoluta che ci carica di responsabilita’ “.
I FABBISOGNI STANDARD – E poi i Fabbisogni standard, “quasi sinonimo di costi standard”. “Il Governo – ha precisato Maroni – preferisce usare il termine fabbisogni, noi lo stiamo valutando.
C’e’ qualche differenza sul piano tecnico, non sostanziale in termine di gettito. Cio’ significa valorizzare il merito e premiare la virtuosita’ delle Regioni che spendono bene e avere in tante aree vantaggi economici rilevanti. Penso al welfare. Tanti studi ci dicono che se fossero applicati potremmo avere risorse aggiuntive senza fare nulla e queste dovranno essere usate per investimenti e non principalmente per la spesa corrente”.
TRE ELEMENTI CHE FANNO LA DIFFERENZA – Questi tre elementi, dunque, secondo il governatore, faranno la differenza fra il sistema attuale e uno che riconosce alla regioni virtuose
“meriti e capacita’ di produrre ricchezza. E’ un’assunzione di responsabilita’, e autonomia significa questo”.
UN SISTEMA PARITARIO FRA REGIONE E STATO – Maroni ha poi ricordato che questo sistema e’ definito attraverso un comitato paritario fra Regione e Stato. “Governo e Regione – ha detto – costituiscono e mantengono questo Tavolo per affrontare e risolvere tutte le questioni relative all’autonomia. Servira’ a rendere piu’ agevole l’intesa fra il Governo e la Regione, anche
alla luce delle evoluzioni che necessariamente ci saranno”.
FONDI GIA’  PREVISTI – Maroni ha toccato un altro tema che aiutera’ poi le regioni a spendere fondi che gia’ ci sono, ma che spesso sono rallentai da troppi passaggi burocratici. “Ci sono gia’
dei fondi per opere da realizzare su territori. Fondi – ha aggiunto – che non sono ancora stati divisi fra le regioni. Ad esempio ce ne e’ uno da 40 miliardi di euro per le Infrastrutture. Oggi e’ il Ministero delle Infrastrutture che decide come vengono spese, dopo vari passaggi con il ministero dell’Economia e il Cipe. Con questo comitato, invece, l’iniziativa parte dalla Regione
Lombardia che dice quale opera vuole realizzare e a valer su quali fondi che gia’ ci sono. Al Comitato rimane dunque solo valutare se c’e’ copertura o meno”.
UN RUOLO DA PROTAGONISTA PER LA LOMBARDIA – “Penso che questo sistema – ha concluso – possa garantire alla Regione un ruolo da protagonista in un’ottica di leale collaborazione col Governo”.
LE 5 MACRO AREEE – Il presidente ha dunque chiuso il suo discorso spiegando che sono state definite le 5 macro aree “dove ci sono tutte e 14 le materie che chiediamo fra cui il
coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario che definisce anche i rapporti con gli Enti locali superando il Patto di stabilita’, introducendo criteri di premialita’ e di merito”.

(*fonte: Lnews)

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