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Lo scuolabus sequestrato e poi dato alle fiamme a San Donato Milanese, cambiata una delle imputazioni: agì con finalità di terrorismo

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MILANO – Fu un sequestro di persona a scopo di terrorismo ed eversione quello compiuto da Ousseynou Sy, l’autista si origini senegalesi che il 20 marzo 2019 a San Donato Milanese, comune a Sud del capoluogo lombardo, sequestrò e dirottò un bus con a bordo una cinquantina di allievi, due maestre e una bidella della scuola media “Vailati” di Crema e poi lo incendiò.

Ne è convinto il pm Luca Poniz (nella foto sopra)  che ha deciso di riformulare “in corsa” una delle imputazioni contestate al 46enne: non più sequestro di persona semplice, ma sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione, reato sancito dall’art. 298 bis del codice penale che punisce “chiunque per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, sequestra una persona”. Da qui la richiesta del magistrato milanese di condannare l’imputato a 24 anni anche per strage, incendio, resistenza, lesioni con l’aggravante di aver agito con finalità terroristiche. Il principale obiettivo di Sy, ha osservato il pm Poniz in un passaggio della sua lunga requisitoria, era infatti “creare una situazione concreta di pericolo in grado di destare allarme nell’opinione pubblica e intimidire la popolazione”. (fonte ASKA NEWS)

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