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Dall'archivio:

L’Itis di Vittuone ha ricordato il professor Eros Griggio

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VITTUONE Risuonano ancora le note del “Testamento del Capitano” nell’Auditorium dell’Itis Alessandrini di Vittuone, che sabato 23 marzo ha visto lo svolgersi di uno spettacolo, inedito per una scuola, in cui si sono fusi il ricordo del docente magentino Eros Griggio, prematuramente scomparso all’inizio di quest’anno scolastico, una conferenza sulla prima guerra mondiale condotta dal prof. Andrea Caspani, intorno all’allestimento di una mostra curata tra gli altri dallo stesso relatore, e un concerto del coro alpino degli Allievi dell’Associazione CET.

L’occasione dell’intitolazione della Biblioteca scolastica al prof. Griggio, che ha avuto un grande ruolo nella sua creazione, non ha dato vita a una celebrazione retorica, ma a un giorno di scuola, così come intendeva la scuola il professore, per il quale la conoscenza non veniva da una lettura passiva dei testi, ma dalla realtà: nelle lezioni del prof. fare scuola significava proporre l’incontro della persona con la realtà, come sanno i suoi studenti.

Oltre alla famiglia del prof. Griggio, all’incontro erano presenti la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Amedeo Duca d’Aosta di Ossona, dove il prof. Griggio ha lavorato vari anni e delegazioni degli enti che, attraverso le loro sponsorizzazioni, hanno reso possibile la realizzazione del convegno, il Cai di Vittuone e il Centro Culturale don Tragella di Magenta, a cui il professore era legato, e infine i molti amici di Magenta ed ex-compagni di università, che hanno fattivamente sostenuto l’iniziativa organizzata dall’Istituto Alessandrini, senza dimenticare gli ex-alunni presenti a ricordare il loro prof.. Molta parte della storia del prof. Griggio era rappresentata!!

Simone Weil scrisse che solo la sventura è muta: la vicenda del professore ha profondamente colpito molti, ma non può finire qui, come dimostrano i canti alpini, attraverso i quali i soldati durante il primo grande conflitto mondiale provavano a rimanere legati alla vita, e come dimostra il fatto che, come si dice nella mostra allestita, la guerra può essere evitata solo a partire dalla tradizione umanistica europea. La vita del prof. Griggio parla attraverso coloro che l’hanno conosciuto.

Viviana Ballarini

 

 

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