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L’intervento grafologico nella scuola primaria. A cura di Irene Bertoglio

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L’Accademia di Scienze Psicografologiche organizza un intervento rivolto agli alunni della Scuola Primaria della durata di due ore, che può essere richiesto dalle singole scuole e dagli Istituti comprensivi. L’incontro è prevalentemente pratico: i bambini potranno sperimentare tecniche divertenti e rilassanti per riscoprire il piacere di scrivere attraverso il movimento del corpo, avviando così alla scoperta (o riscoperta, per le Classi più avanzate) del carattere corsivo. Indurre all’apprendimento di un gesto grafico armonico favorisce stati d’animo positivi, allenta le tensioni e porta a raggiungere il benessere psicofisico. La scrittura corsiva ha dei risvolti positivi sulla sfera psicologica, combatte l’attuale impoverimento delle operazioni mentali; ciò permette di contrastare altresì la difficoltà nel mantenimento della soglia di attenzione. Il lavoro grafoterapico implica riflessi benefici nella sfera relazionale e sociale, contrastando stanchezza e dolori occasionati dalla tensione muscolare; ha dimostrato in moltissimi casi di riuscire ad attenuare disturbi originati da scarsa autostima e da paure ingiustificate e il senso di malessere nei confronti di compiti che il bambino non si sente in grado di affrontare. Scopi del rilassamento indotto dal gesto grafico sono:

  • la diminuzione delle tensioni muscolari, soprattutto prossimali (spalla-braccio-gomito) e distali (mano-polso-dita);
  • una migliore gestione della propria emotività;
  • il miglioramento della relazione con gli altri e lo sviluppo della creatività: sviluppando sicurezza interiore si influenzano le capacità intellettive.

Tali tecniche potranno essere successivamente riutilizzate dai docenti per attivare nei propri alunni uno stato di maggiore calma. Inoltre, una didattica attenta all’avviamento del gesto grafico è oggi fondamentale per non perdere una capacità, come quella dello scrivere a mano, che rappresenta un patrimonio dell’umanità. I recentissimi studi di neuroscienze dimostrano che scrivere in corsivo accende il cervello molto più efficacemente rispetto all’utilizzo del carattere stampato e della tastiera. Gli obiettivi dell’educazione al gesto grafico sono primariamente: mirare alla scioltezza del movimento, allenare la motricità generale e la coordinazione e rafforzare l’utilizzo della mano scrivente e la lateralizzazione. Lo sviluppo della motricità fine non è disgiunto dal coordinamento generale del proprio corpo e pertanto contribuisce alla maturazione personale; l’esecuzione del corsivo è inoltre legata ad una migliore capacità espressiva personale e l’apprendimento della scrittura verso l’automatizzazione del corsivo offre ripercussioni a cascata sulla propria sicurezza, sulla capacità di attenzione, sull’ordine, sulla precisione e risultati positivi anche in matematica, geometria e disegno.

Irene Bertoglio e Susanna Primavera, le fate Letterine

Irene Bertoglio è scrittrice, grafologa, rieducatrice della scrittura e perito grafico-giudiziario. Per anni ha gestito una struttura nell’ambito formativo ed educativo. Ha tenuto e tiene numerosi corsi di aggiornamento e innovativi progetti sperimentali nelle Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria, soprattutto di prevenzione della disgrafia e di orientamento scolastico e professionale. È autrice di diversi libri, tra cui, con lo psicoterapeuta Giuseppe Rescaldina: “Il corsivo encefalogramma dell’anima” (Ed. “La Memoria del Mondo”). È direttrice dell’Accademia di Scienze Psicografologiche con sede nel centro di Magenta, che organizza corsi e incontri di psicologia, grafologia, calligrafia e non solo (www.psicografologia.wordpress.com).

L’autrice è contattabile all’indirizzo psicologiadellascrittura@gmail.com

 

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