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Liceo Musicale: professoressa Barbaglia, non faccia morire un Sogno

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

MAGENTA ABBIATEGRASSO – Chiarissima professoressa Donata Barbaglia, preside del prestigioso Liceo Salvatore Quasimodo, ci rivolgiamo a lei direttamente, senza antipatici feltri o un ‘terzismo’ linguistico e grammaticale che non giova a nessuno.

In queste settimane ci rendiamo conto della pressione cui Lei è stata sottoposta per l’ormai arcinota vicenda del Liceo Musicale. Tensione che si aggiunge alle incombenze di un dirigente scolastico cui tocca già la gestione di uno dei Classici più prestigiosi dell’area metropolitana.

Venerdì abbiamo letto la sempre brava collega Valentina Pagani di Settegiorni fare una disamina chiara sulla situazione ‘rebus sic stantibus’, la classicità ci piace un sacco. Ci sono 18 potenziali alunni della classe prima del Liceo Musicale 2019-2020 a Magenta, ragazzi del Magentino e dell’Abbatense, compreso Gabriele Nisossi, il 14enne di Bià che pur essendo cieco non vuole spegnere il suo sogno di diventare un musicista. La notizia è stata appena riportata dalla stessa Valentina Pagani.

L’esibizione di alcuni allievi del Liceo musicale sabato sera nel parco di casa Giacobbe, foto di Claudio Pirola

Il Ministro della Pubblica Istruzione, ‘audito’ sia dal sindaco Chiara Calati che da altri esponenti politici di alto profilo a Roma, è pronto sin da subito a venire incontro alla sua lettera, che consentirebbe di ottenere questo grande risultato. Grande per tutti.

Lo merita Magenta, Città della Musica. Lo merita Abbiategrasso, che in questa occasione si è virtualmente unità ai ‘cugini’ superando atavici campanilismi.

Lo meritano le aspirazioni, i desideri e i sogni dei 18 ragazzi pronti ad intraprendere questo percorso formativo.

Molti anni fa don Luigi Verzè, fondatore dell’ospedale San Raffaele, ampliò i reparti del suo innovativo nosocomio costruendo su terreni agricoli alle porte di Milano, senza ALCUNA licenza edilizia.

Ebbene, di fronte ai giudici dai quali fu processato VENNE SEMPRE ASSOLTO, perché la cura della persona e la sua salute, sentenziarono i Tribunali, veniva prima di tutto, anche delle norme urbanistiche. Ecco, vorremmo che Lei prendesse ad esempio ‘quella lucida follia’, permettendo a quei ragazzi di coltivare il loro sogno.

Un gesto semplice che avrebbe grande peso, simbolico e sostanziale. Lo faccia, professoressa. Mandi quella lettera.

Noi ci crediamo. E non siamo certo i soli

Fabrizio Provera

 

 

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