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Licenziamenti Giannetti Ruote, presidio dei lavoratori col consigliere regionale Monti

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CERIANO LAGHETTO –  Porte chiuse alla Gianetti di Ceriano Laghetto per i rappresentanti Lega delle Istituzioni politiche del territorio. «Mi sono presentato come consigliere regionale e con me c’erano i sindaci di Ceriano e Cogliate, Roberto Crippa e Andrea Basilico, ma il direttore dello stabilimento Gianetti non ci ha ricevuto. Abbiamo atteso invano per un’ora, ma le porte sono rimaste chiuse. Libero di farlo, per carità, ma questo modo di agire dà il senso della mancanza di volontà di tutelare 152 famiglie che si sono ritrovate senza lavoro dall’oggi al domani». Così il vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone Andrea Monti racconta la sua esperienza al sit-in che si è tenuto davanti alla sede della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, che sabato pomeriggio, senza alcun preavviso, ha inviato ai suoi 152 dipendenti una lettera che comunicava la chiusura della struttura.
«Sarebbe auspicabile, quando si gestisce un’Azienda rivelante per il territorio, che vi fosse un minimo di responsabilità da parte dei vertici per rispetto dei dipendenti, non perdendo l’occasione di instaurare un dialogo in una situazione come questa di totale incertezza. Di fronte ad un simile muro verso qualsiasi forma di dialogo è inevitabile che stia crescendo il nervosismo tra i lavoratori; sinceramente, non capisco quest’atteggiamento da parte dell’azienda, che così facendo rischia solo di creare tensioni in un momento molto delicato», aggiunge Monti.
«Personalmente», prosegue, «tornerò nei prossimi giorni a portare la mia solidarietà ai lavoratori che sono in presidio davanti alla Gianetti, ai quali già oggi, ed erano un centinaio, ho espresso la mia vicinanza e quella dei sindaci di Ceriano e Cogliate».
«Non ho intenzione di arrendermi», conclude il consigliere regionale della Lega; «anticipo che già questa mattina, su mia richiesta, dall’Assessorato regionale al Welfare è partita la convocazione per l’audizione che si terrà giovedì in IV Commissione a Palazzo Pirelli tra le rappresentanze sindacali e i vertici dell’Azienda. Mi auguro che questi ultimi accettino la mano tesa da Regione Lombardia, nell’interesse primario di salvaguardare 152 famiglie ed il futuro di una realtà imprenditoriale del territorio la cui chiusura rappresenterebbe un danno per tutta la comunità».

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