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Libertà di culto impedita nei paesi islamici? Due casi che smentiscono i luoghi comuni

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MAGENTA – Libertà di culto vietata nei paesi islamici? Niente di più falso, almeno in Marocco. Parliamo di due città e troviamo due chiese belle, accoglienti e sempre piene. A Marrakech due domeniche fa siamo entrati nella chiesa dei Santi Martiri Cristiani, posta di fronte ad una moschea. Viene officiata una messa in lingua francese alla quale prende parte la nutrita comunità locale. Volti sorridenti, la messa è prevalentemente cantata e rappresenta un vero momento di gioia al quale partecipano famiglie intere. Bianchi e neri insieme.

Tutti ben vestiti perché andare alla messa è un momento importante e ci si deve andare con l’abito più bello. La comunità francese in zona è numerosa e non ci sono momenti di tensione. Nessuno ti impedirà di professare la tua religione – conferma una ragazza – tutto si svolge nella massima libertà “. Libertà religiosa in un paese islamico dove, per quattro volte al giorno, partendo dalle prime ore del mattino quando è ancora buio, tutti ascoltano la preghiera del muezzin. A Kouribga c’è un’altra chiesa cattolica nella quale non siamo entrati trovandola chiusa in un giorno feriale. Ma ci confermano che è frequentatissima. All’esterno c’era gente intenta a curare gli arredi e le piante.

Naturalmente i cristiani in Marocco non sono tanti come lo sono i musulmani in Italia, ma e’ un segnale importante che smentisce i luoghi comuni che circolano nei nostri territori.

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