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Dall'archivio:

L’Europa pensava davvero di domare San Giorgio, il Leone rampante e l’Unicorno Scozzese?!

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La storia dell’Inghilterra, degli Anglo e dei Sassoni, si può far risalire attorno alla metà del V secolo d.C. All’indomani della fine della dominazione romana (407 o 410) le tribù di Angli, di Sassoni e di Juti invasero le sponde della Britannia, mettendo in fuga i Celti, antichi abitanti dell’isola, spingendoli verso l’attuale Galles o, in taluni casi, si fusero con essi. Gli Anglosassoni chiamarono quest’isola Angleland, cioè “Terra degli Angli”, che in seguito diventerà Inghilterra.

Tanta acqua ne è passata sotto i ponti e anche sugli acquedotti che i Romani, unico popolo al mondo capace di costruirli, fu in grado di sottometterli. Gran “Bretannia”… persino Plinio il Vecchio e Diodoro Siculo menzionarono il commercio dell’Inghilterra e Tacito annotò che … non c’erano grandi differenze linguistiche tra i popoli della Britannia e della Gallia settentrionale e notò che condividevano le stesse caratteristiche fisiche. Nel 597 papa Gregorio Magno inviò nel Kent un gruppo di missionari guidati dal monaco Agostino. Il gruppo fu accolto con favore da re Etelberto del Kent, che si convertì alla nuova religione. I regni del sud dell’Inghilterra divennero cristiani e Agostino fu il primo arcivescovo di Canterbury con l’unificazione in un unico grande Regno. (non si era ancora nell’anno 700 d.C.). In Italia dovremo aspettare il 1861 …

Cito solo alcuni grandi nomi o fatti per far riemergere la potenza anglosassone nel corso dei secoli: Riccardo Cuor di Leone, la dinastia dei Tudor, quella degli York, la Magna Charta, Maria la sanguinaria, Elisabetta I, Oliver Cromwell, Bill of Rights (dichiarazione dei diritti), Orazio Nelson, la Regina Vittoria, Winston Churchill, Elisabetta II …

Nazione unica al mondo nel suo genere, fulcro del Commowealth, regno in cui si diceva non tramontasse mai il sole, unica forse per estensione a ciò che fu l’Impero Romano. Ancorato ancora saldamente alla sue tradizioni, ai suoi usi, alle sue “particolarietà”! La conosco abbastanza bene, come terra, come gente, come valori. Tanto chiede e tanto dà! Order, order, please. Everywhere, anyhow, always. Il motto della Corona Dio e il mio Diritto.

Prendere o lasciare questo è il Regno Unito che in quattro anni è andato senza immensi rimescolamenti di carte per tre volte alle urne, perché anche se c’è una Monarchia il popolo è sovrano.

Basta continuare a parlare del voto di pancia!

Piaccia o meno, all’Europa ma la Gran Bretagna è riuscita, la Brexit deve terminare. Queste elezioni di dicembre hanno dato un netto mandato al primo ministro per concludere le trattative, giungere il prima possibile ad un accordo di divorzio con Bruxelles e farlo adesso con un parlamento che possa dare il via libera a quanto concordato tra Londra e Ue. Ci avevano già provato i Greci, vincendo anche un referendum per uscire dall’Euro e dall’Unione Europea, ma la Troika li aveva stoppati.

La vittoria di Johnson, in questo senso, assume per il Regno Unito il valore che ebbe la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti: gli elettori non seguono le logiche delle élite, ma ragionano con parametri del tutto diversi. La società è multiforme e sempre meno facile da prevedere, ma soprattutto questa società è molto molto più razionale di quanto si possa credere.

Non possiamo prevedere cosa sarà, ma gli Inglesi che ci piaccia o no, sono tosti e quel Prime Minister scarmigliato dal vento, biondo, che bacia felice il suo terrier all’uscita dei seggi è stato un “bel vedere”.

L’Europa, quella dell’ex Junker, di Ursula von der Leyen, di Moscovici e similia, non rappresenta una possibile ancora di salvezza né per gli Inglesi, abituati da sempre a fare da soli, né tantomeno un modello economico di cui fare parte. I bisogni del Paese reale, quello della classe operaia, dei pensionati e anche della middle-class, o degli immigrati di seconda generazione sono molto molto diversi dai bisogni che le élite cercano di far credere imprescindibili agli Stati dagli scranni di Bruxelles.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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