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L’eredità sindacale di Pierre Carniti ricordata a Legnano

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LEGNANO – “Un grande sindacalista un fine pensatore, ma soprattutto un uomo che pensava con la sua testa e che sapeva assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, avendo il coraggio di portare a compimento scelte anche scomode”. E’ stato tutto questo per il mondo cislino Pierre Carniti, leader sindacale scomparso nel giugno scorso e che ha legato fortemente la sua storia nella Cisl alla città di Legnano e alla Franco Tosi. Da qui la scelta della FNP Cisl Pensionati di organizzare assieme alla Segreteria della Cisl Milano Metropoli e con il patrocinio del Comune di Legnano, una giornata di ricordo andata in scena oggi nella Sala Leone da Perego.

A coordinare la tavola rotonda Giuseppe Oliva, responsabile per la zona Legnano Magenta della Cisl di via Tadino. Numerose e appassionate le testimonianze che si sono susseguite dopo la proiezione del video “Pierre Carniti: l’innovatore che ha cambiato il mondo del lavoro”. Sia Gabriella Tonello Segretario Generale della FNP Cisl Milano Metropoli, sia il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, durante i loro saluti istituzionali hanno posto l’accento sulla passione ma anche sull’attualità dell’azione di Pierre Carniti. “Quando Carniti – ha detto la Tonello – esprimeva preoccupazione per il futuro dei nostri giovani, lanciava appelli alla moralità o, ancora, invocava un ricambio della classe dirigente, affermava concetti che sembrano fatti apposta per i nostri tempi”. Fratus ha invece rimarcato il coraggio di Carniti: “Ha lottato per i diritti dei lavoratori che oggi molti danno per scontati ma in quell’epoca non lo erano affatto”.

Lungo e approfondito il contributo di Francesco Lauria del Centro Studi della Cisl. “Il remare contro corrente – ha evidenziato Lauria – si concretizzava nella battaglia per la riduzione dell’orario di lavoro, ma anche rispetto ad un’idea di un sindacato più inclusivo. Ma soprattutto – ha aggiunto – rispetto ad un mondo del lavoro che non può essere frammentato. Carniti ha proseguito la sua battaglia fino in fondo, interrogandosi sul futuro della nostra società e non perdendo mai, neppure negli anni della malattia, quella voglia di rimettersi in gioco e di continuare ad imparare”. Tante le testimonianze di chi ha avuto il piacere di conoscere Carniti durante i suoi trascorsi legnanesi. E’ il caso di Piero Cattaneo che ha legato la sua vicenda sindacale e umana a quella di Carniti ai tempi della Franco Tosi. “In quegli anni Cinquanta il sindacato non entrava ancora in fabbrica. Eppure, l’attività sindacale era incessante anche sotto il profilo sociale. Personalmente – ha detto Cattaneo – sono convinto che la gavetta legnanese sia servita in seguito a Carniti per arrivare dove è arrivato, così come Legnano deve immensa gratitudine ad una persona del genere”. Walter Fossati ebbe modo negli anni Settanta di conoscere Carniti e portare avanti una serie di rivendicazioni importanti sui temi della salute e dell’ambiente. Sempre Fossati ha citato le altre grandi conquiste sociali che videro Carniti in prima fila, come il diritto allo studio con le centocinquant’ore. “Un’esperienza esaltante – l’ha definita il sindacalista legnanese – per dare un respiro di socialità a quel mondo”. “Per lui prima di tutto doveva venire l’unità dei lavoratori” ha sottolineato Giampiero Colombo la cui vicinanza a Carniti risale ai primi anni Sessanta. Per Carlo Gerla Segretario Generale della Cisl Milano Metropoli “Carniti è stato una guida morale e politica. Ha saputo trasmettere ai lavoratori l’importanza della condivisione. Possedeva grandi capacità di contrattazione, ma anche a livello sociale”. Il Segretario Generale di via Tadino ha concluso il suo intervento ricordando una lettera di Carniti che inviò a Cgil, Cisl e Uil nell’ottobre del 2017 dove a proposito anche del momento socio politico scriveva: “Per scongiurare il rischio della rassegnazione, io resto un uomo della speranza”. Per Sandro Antoniazzi Segretario Generale della Cisl di Milano dal 1979 al 1988 “Carniti ha saputo far crescere nel sindacato i valori del confronto e dell’indipendenza di pensiero”. Mentre per Mariagrazia Fabrizio alla guida di via Tadino dal 1995 al 2005, Carniti ha avuto un compito prezioso affinché all’interno del sindacato s’investisse maggiormente in formazione. Ma più ancora spiccava la sua grande umanità: “In quegli anni mi avevano messo la scorta, era l’epoca delle bombe. Mi telefonò e venne a trovarmi rincuorandomi e dicendomi che anche lui aveva passato un periodo simile, di andare avanti e non mollare”. “L’insegnamento che Carniti ci lascia – ha concluso Emilio Didonè Segretario Generale della FNP Lombardia – è quello di una società in cui c’era la speranza in un mondo migliore. Penso che si tratti di un valore forte di cui oggi dovremmo fare tesoro. Così come l’auspicio che anche le nuove generazioni sappiano anteporre l’impegno sociale agli interessi privati e al successo personale fine a se stesso”. E che quello dei giovani sia ancora oggi un tema centrale per la Cisl lo ha ribadito in chiusura Giuseppe Oliva: “Anche quest’anno è stata confermata dal Centro Studi la borsa di studio Pierre Carniti per favorire l’interesse dei giovani alla ricerca (Per ulteriori informazioni vedi http://www.astrolabiosociale.it) E’ un segno tangibile di come il nostro sindacato sia proiettato nel futuro e come ponga attenzione nei confronti di chi dovrà assumere un ruolo da protagonista”.

(fonte: comunicato stampa)

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