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Dall'archivio:

L’ennesima occasione persa dai giustizialisti in Regione Lombardia

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MILANO – Che il Movimento 5 Stelle abbia, in tema di giustizia ed affini, posizioni assai poco compatibili col garantismo liberale è cosa nota. Purtroppo, il giustizialismo senza freni dei suoi esponenti politici e istituzionali si è palesato anche di recente, in occasione della polemica sulla nomina dell’avvocato Zampogna nel Comitato Tecnico Scientifico della Leagalità.

Sentiamo cosa dice Monica Forte, consigliere  regionale dei 5 Stelle residente a  Vermezzo.

“Le principali associazioni antimafia lombarde (Associazione Vittime del Dovere, Brianza SiCura, Carovana Antimafia Ovest Milano, La Barriera, Libera Lombardia, Scuola di Formazione Antonino Caponnetto, Stampo Antimafioso, WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie ) hanno divulgato un comitato stampa congiunto nel quale esprimono perplessità e dubbi per un possibile conflitto d’interessi per l’avvocata Maria Teresa Zampogna nominata nel Comitato Tecnico scientifico per la legalità e il contrasto alle mafie, un organo di supporto alla Commissione regionale Antimafia.
Il comunicato solidarizza con la Presidente della Commissione regionale Antimafia Monica Forte, del M5S, e con l’ex presidente dello stesso comitato Nando Dalla Chiesa per le denunce di inopportunità della nomina dei giorni scorsi.
Monica Forte, presidente della Commissione Regionale Antimafia, dichiara: “Mi auguro che l’appello delle associazioni antimafia e di vittime della criminalità organizzata non cada nel vuoto ed è ora che Fontana si faccia sentire sulla vicenda. Non si può rimanere sordi all’appello dei cittadini, qui la politica deve prendersi le proprie responsabilità. Lo ribadisco, non è in discussione la professionalità della nominata ne il diritto di difesa, ma l’opportunità della nomina. Il Comitato ha accesso a informazioni sensibili e discute di beni confiscati che potrebbero anche appartenere soggetti difesi  dall’avvocata e potrebbe ancora difendere soggetti condannati o indagati per 416-bis. Esiste un potenziale conflitto d’interessi che il buon senso dovrebbe evitare.
A questo punto un passo indietro è doveroso. La minaccia mafiosa in Lombardia impone di garantire al Comitato piena operatività. Una partenza zoppa, con una nomina inopportuna, determinerebbe una inevitabile inefficienza del lavoro di Commissione e Comitato che rischia di anestetizzare l’attività istituzionale antimafia di Regione Lombardia”.

Peccato che ci siano altri particolari, ben evidenziati dal capogruppo di Forza Italia al Pirelllone, Gianluca Comazzi.

“Sulla vicenda legata al ‘comitato antimafia’ di Regione Lombardia, gli esponenti del Movimento 5Stelle hanno le idee parecchio confuse” afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “Difatti, mentre la presidente della commissione Antimafia Monica Forte cavalca da giorni una polemica pretestuosa e forcaiola contro l’avvocato Maria Teresa Zampogna chiedendone le dimissioni, lo scorso 18 luglio i suoi compagni di partito Dario Violi, Luigi Piccirillo e Nicola Di Marco, in commissione Affari istituzionali hanno votato parere favorevole a tutti i candidati al comitato, compresa Zampogna. Inoltre, i grillini hanno avuto accesso al suo curriculum, senza aver nulla da recriminare. A fronte di ciò – prosegue Comazzi – appare chiaro che la consigliera Forte stia sfruttando la sua carica istituzionale per guadagnare un po’ di visibilità; affermando peraltro cose false e puntualmente rettificate dalle persone coinvolte. La parte più grottesca della vicenda sta nel sillogismo che attribuisce agli avvocati penalisti gli stessi ‘peccati’ dei loro assistiti: una castroneria che va contro i principi stessi della nostra Costituzione. Forte – conclude l’esponente azzurro – deve capire che il comitato tecnico non è la Procura: è assurdo imbastire processi sommari contro una persona che ha dedicato alla conoscenza del fenomeno mafioso la sua brillante carriera professionale, imperniata sui valori dell’antimafia. Non si contano le pubblicazioni redatte da Zampogna sul tema, e le sue capacità non possono essere messe in discussione: i grillini che hanno votato a favore della sua candidatura lo spieghino alla loro compagna di partito. Considerato che la votazione dei membri del comitato è stata ripetuta anche in aula consiliare, non escludo che in quell’occasione alcuni esponenti 5 Stelle abbiano votato per Zampogna (responsabile tra l’altro dell’Osservatorio “Doppio binario e Giusto Processo” dell’Unione delle camere penali italiane, i cui membri nei giorni scorsi ne hanno preso le difese, esprimendole solidarietà)”.

Tutto chiaro, ancora una volta..

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