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Legnano l’emergenza Covid e i fondi alle associazioni. La dura arringa dell’avvocato Brumana

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LEGNANO – Tanti o pochi? Opportuni o inopportuni?  Meglio destinare tutto a loro o pensare anche ad altri beneficiari?  Sui contributi destinati alle associazioni cittadine che, durante il periodo della pandemia, si sono spese per garantire sostegno economico, sociale  e psicologico alle famiglie di Legnano in difficoltà maggioranza e opposizione continuano a correre come due rette parallele che non si intersecano mai.

Nelle pieghe della determina licenziata dal comune figura una somma di 281.087,49 Euro che è stata fatta confluire verso una pluralità di sodalizi concorrenti a vario titolo a quest’ampio moto di solidarietà concreta. In tutto sono oltre una cinquantina. Tutto in moto rettilineo? Secondo Franco Brumana, esponente del “Movimento dei cittadini”, non nuovo a fare le pulci alla giunta sul tema, proprio no.   La sua disamina critica intreccia considerazioni di carattere politico con valutazioni di stampo giuridico. Brumana prende le mosse dal fatto che la giunta avesse stabilito un importo iniziale di 370 mila Euro a beneficio dei vari sodalizi.
BRUMANA LEGNANO
“La somma complessiva – dice con riferimento alla cifra  – è straordinaria perché il bilancio del 2020 prevedeva 100 mila Euro  e perché nel 2019 le associazioni hanno  ricevuto 122.932 Euro, nel 2018 127.660 e nel 2017 113.652,00”. Brumana, dopo la valutazione compiuta a ritroso dei contributi, aggiunge che “le somme erogate erano quasi sempre inferiori a quelle che erano state richieste”. La sua ulteriore sottolineatura muove invece dalla richiesta emersa in consiglio di fare convogliare alle persone in difficoltà con il Covid l’importo destinato alle realtà associative. Un passo che il consigliere di opposizione definisce per la giunta “imbarazzante  perché le associazioni nel termine del 30 settembre 2020 avevano evidenziato con le loro domande necessità di gran lunga inferiori”.  Brumana passa poi all’ultimo passaggio effettuato dalla giunta ovvero   la decisione di riaprire i termini alle associazioni per presentare le domande di supporto economico. E qui Brumana si rimette il vestito dell’avvocato esperto in questioni giuridiche rilevando come “la procedura seguita è illegittima perché una delibera di giunta non può essere in contrasto con il Regolamento”. E peraltro la delibera  licenziata dalla giunta al proposito, aggiunge, risulta “ancora non pubblicata”. Brumana liquida il tutto come una scelta politica a suo avviso “inopportuna perché effettuare una ripartizione necessita una grande prudenza e molta attenzione al rispetto delle regole per fugare dubbi di uso distorto dei contributi a fini clientelari o di favoritismi o di discriminazione”.
Parole, queste ultime, che pesano come macigni. Senza scomodare la figura di Cassandra,  vi è da ritenere che il discorso dei sostegni alle associazioni non si chiuderà affatto a questo punto. E che qualche sbalzo di temperatura tendente al caldo lo si potrà avvertire anche nella prossima seduta consiliare.
Cristiano Comelli 

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