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Legnano: la Parrocchia di San Paolo pronta a festeggiare mezzo secolo di storia

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LEGNANO – Del quartiere  è, al contempo, madre e figlia. Ne ha infatti espresso e assecondato le esigenze spirituali attraverso il suo edificio divenuto luogo non soltanto di vissuto religioso ma anche prezioso volano di socialità a misura di ogni generazione.
Adesso quella storia nata in profonda simbiosi con la realtà in cui è sorta e si è sviluppata si appresta a festeggiare il traguardo dei cinquant’anni. La parrocchia di San Paolo di via Sardegna  si sta fin da ora preparando ai festeggiamenti il cui fulcro sarà il 27 agosto. E in questi festeggiamenti vi sarà anche,  sia pure in modo diverso, la presenza di quel don Luigi Poretti che, scomparso alla fine dello scorso anno, ha costituito un faro della comunità parrocchiale trovando salda dimora nel cuore di ogni suo esponente.
La parrocchia rappresenta, oggi come quando sorse, il fulcro del cementarsi delle relazioni sociali nel quartiere. Fu per questo che, nel 1968, furono acquistati 8.500 metri quadrati di terreno per farla sorgere. E che poi, il 26 settembre 1970, ebbe la consacrazione dall’allora arcivescovo di Milano monsignor Giovanni Colombo.  
L’invito alla comunità a prepararsi adeguatamente e a vivere in pienezza l’importante ricorrenza fin da ora scorre sulle parole del parroco don Fabio Biancaniello:
“Il15 agosto – scrive sul bollettino parrocchiale- ricorrerà il cinquantesimo anniversario di fondazione della nostra parrocchia , in questo mese il consiglio pastorale ha iniziato a programmare un cammino che ci porti a celebrare l’anniversario nel clima di festa familiare tipico della nostra comunità prevedendo un percorso di formazione, preghiera, memoria storica e celebrazione nella preghiera dei doni del Signore vissuti in questo tempo di grazia”.
Don Fabio pensa, quale regalo che la comunità vorrebbe farsi, alla consacrazione della chiesa di san Giovanni “se la diocesi lo permetterà”.  Un traguardo che passa, dice, per “l’adempimento di obblighi strutturali e liturgici”.
Più nello specifico, si tratta della riqualificazione dell’altare “segno della solidità di Gesù Cristo, pietra  su cui si regge la comunità cristiana” e delle quattro croci dell’aula dell’assemblea due delle quali da porre fuori dalla sagrestia e altrettante in corrispondenza degli archi a metà chiesa. Ma al di là dei rinforzi strutturali,  don Fabio esorta la comunità ad accogliere il suo primo mezzo secolo di vita abbracciando  al contempo le sfide future che l’attendono fin da ora con il giusto spirito ovvero”riflettendo sul senso del nostro essere chiesa, comunità di credenti che camminano insieme a partire dal nostro territorio”.  Una parrocchia che ha scritto finora molte pagine dorate a tantissime altre intende scriverne. In perfetta consonanza con la realtà territoriale che molto la desidera e la ama di immutato amore a distanza di mezzo secolo.
Cristiano Comelli     

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