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Legnano, duro scontro politico tra Radice e Lega/Lista Toia

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L EGNANO – La polveriera, prima o poi, doveva esplodere. Che il clima politico sotto il cielo di Legnano non sia idilliaco l’ultimo consiglio comunale andato in scena l’altra sera lo ha dimostrato in modo inequivocabile. Un’assise che, articolata in due serate, si è nutrita di ben cinquantaquattro punti all’ordine del giorno. Un affollamento argomentativo che, a memoria di legnanesi, a palazzo Malinverni non si era mai verificato. E gran parte di questi punti erano interrogazioni presentate dai gruppi Lega Nord Salvini e Toia sindaco, spesso dai contenuti piuttosto simili tra loro e quindi accorpate. Ma è proprio qui che le due liste e il sindaco Lorenzo Radice sono entrati in rotta di collisione.

 

Se per le due liste, infatti, queste interrogazioni sono sinonimo di ricerca di chiarezza rispetto ad alcune questioni che hanno di recente infiammato il dibattito politico (contributi dati alle associazioni, revoca del dirigente dei lavori pubblici individuato dal sindaco per vizio procedurale formale espresso dal segretario comunale, socialmedia manager), per il primo cittadino sono invece tutt’altra cosa: “queste interrogazioni dal contenuto molto spesso in fotocopia – ha infatti tuonato – sono indice della volontà di avvelenare il clima di dibattito politico e di mettere in campo una politica fatta di ostruzionismo. non è un’offesa fatta a me e alla mia giunta ma piuttosto a Legnano e ai suoi cittadini in un momento nel quale la città, per le note vicende giudiziarie che l’hanno caratterizzata e per l’emergenza Covid, ha bisogno di rialzare la testa”. E ha auspicato il ritorno a un dibattito sereno. Che, al momento, di tornare non sembra proprio avere la minima voglia.  Insomma, uno spettacolo che a Legnano si sarebbe proprio potuto risparmiare. “E tempo – ha detto Radice-  di parlare dei veri problemi di Legnano, non di creare polemiche ad arte, pretestuose e senza alcun fondamento”. Nel rispondere alle sollecitazioni poste dalle due liste, Radice ha esordito ringraziando “quei consiglieri di opposizione che non si sono prestati a quest’operazione di avvelenamento” chiedendo poi “scusa ai dipendenti comunali  verso i quali ho massimo rispetto e il cui operato si è rivelato e si rivela sempre molto prezioso per la vita del comune e dei cittadini”. Quanto alla revoca del dirigente dei lavori pubblici che aveva individuato in seguito a un colloquio in cui si era fatto assistere da una professionista del settore (ed è su questo che il segretario ha individuato il vizio formale portando poi alla revoca in autotutela del provvedimento da parte del sindaco), Radice ha osservato: “si è trattato soltanto di un’irregolarità formale compiuta in buona fede, non di un’illegittimità come è stato sostenuto e con toni anche davvero sopra le righe da alcuni esponenti dell’opposizione, io non ho nulla da rimproverarmi. mi sono sì fatto affiancare da una persona esperta ma la scelta l’ho compiuta in totale autonomia e con la mia testa, non sono tenuto a darne conto non perchè io ritenga di essere chissà chi ma perchè è la legge che lo stabilisce”. E ha sottolineato la necessità di “avere maggiore rispetto per i dipendenti del comune”. Radice ha reso noto di avere presentato la prima querela verso l’accusa rivoltagli da qualcuno  “che- ha comunque precisato – non siede sui banchi del consiglio” riguardo all’accusa di avere “truccato bandi e usato favoritismi”. E ha aggiunto: “la politica è fatta di persone oneste e persone disoneste, noi abbiamo bisogno di voltare pagina rispetto a un certo sistema che ha avvelenato la città”. Rilievi che l’opposizione ha rispedito al mittente. Daniela Laffusa, consigliere della Lega Nord- Salvini premier, ha invitato il sindaco a “prendersi le sue responsabilità e a fare la morale ad altri” evidenziando a suo avviso l’inopportunità che egli ricopra tale carica “non a tempo pieno”. Le stesse spiegazioni esplicite della vicenda del dirigente dei lavori pubblici Radice le ha fornite  riguardo alla nomina del socialmediamanager che “in un’epoca come questa rappresenta un elemento prezioso per la comunicazione e la diffusione di tutto quanto riguarda la vita del comune”. L’impressione netta è che il ritorno a un clima di confronto scevro da salite di temperatura, a palazzo Malinverni, sia ancora ben lontano. E le parole del consigliere della lista “Toia sindaco” Francesco Toia, al riguardo, sembrano dare un’indicazione precisa: “signor sindaco, se lei va avanti così, dalla prossima volta le presenteremo 150 interrogazioni alla volta”. E i cittadini di Legnano qualche domanda se la porranno certamente. 

Cristiano Comelli

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