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Legnanese: Stefano Amann, candidato alla Camera per Unione Popolare con De Magistris si presenta

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Riceviamo e pubblichiamo l’ufficializzazione della candidatura di Stefano Amann per il collegio uninominale della Camera Lombardia 1-01, detto anche del Legnanese. con la lista Unione Popolare – con De Magistris:
Innanzi tutto mi presento: mi chiamo Stefano Amann ho 45 anni e una famiglia che comprende i miei 2 figli, mia moglie, mia mamma, mio papà e mia sorella. Vivo a Pregnana dove, da sempre, do il mio contributo alla buona amministrazione della nostra cittadina. Lavoro da quasi 20 anni in un’azienda di trasporti e logistica in cui organizzo spedizioni di farmaci in tutto il mondo. Sono iscritto alla FILT-CGIL e all’ ANPI. Sono laureato in Scienze politiche e sto faticosamente cercando di portare a termine una seconda laurea in relazioni internazionali. Conosco bene i problemi del nostro territorio per averli vissuti in prima persona da cittadino e da amministratore locale, e vorrei impegnarmi a fare qualcosa di più, perciò mi candido con Unione Popolare che rappresenta bene i valori che condivido ed è una proposta totalmente nuova rispetto alla politica che fino ad oggi ci ha governato.

Né la destra, né il PD, né il M5Stelle, che hanno governato l’Italia negli ultimi 10 anni – talvolta anche assieme – hanno dato risposte ai problemi della popolazione. La crisi economica è sotto gli occhi di tutti; la piaga del precariato e degli stipendi bassi falcidiano le famiglie; l’inflazione è a 2 cifre; il governo italiano aumenta la spesa militare a discapito della spesa per il sociale, per le scuole e per la sanità. Fare esami con il sistema sanitario nazionale è diventato impossibile, e siamo costretti a pagare i privati. Draghi, sostenuto da tutti i partiti al potere, ha aumentato gli stipendi degli italiani di 6 euro al mese, cioè ha fatto l’elemosina, mentre le bollette sono più che raddoppiate. Unione Popolare propone alle italiane e agli italiani di cambiare pagina mandando a casa tutta la classe politica colpevole del disastro che stiamo vivendo. Pochi i punti fondamentali della nostra proposta:

È essenziale dare risorse concrete ai lavoratori alle lavoratrici e alle famiglie, grazie ad una vera progressività fiscale: chi ha di più paghi di più, chi ha poco paghi poco. Dobbiamo abolire i contratti di lavoro precari, perché sono una forma di sfruttamento legalizzata e perché, dopo 20 anni, è oramai chiaro che non servono nemmeno a creare occupazione (la disoccupazione è altissima). C’è tantissima gente obbligata a lavorare con false partite iva, imposte loro dalle aziende per eludere la normativa fiscale e previdenziale: una scandalosa ingiustizia che deve essere fermata. Al contempo ci sono vere partite iva che non hanno alcuna forma di protezione sociale. Abbiamo infrastrutture di trasporto insufficienti: lavoratori e lavoratrici pendolari costretti a viaggiare su treni cancellati, in ritardo, rotti, senza posti sufficienti: vogliamo dire una volta per tutte che così non va e serve potenziare il sistema ferroviario? Nessuno lo ha fatto fino ad oggi. Nel nostro territorio aziende chiudono a causa della crisi economica, molte altre invece per convenienza spostano la produzione: dobbiamo impedire che le nostre vite siano decise a tavolino da chi ha a cuore solo il profitto; nessuno, fino ad oggi, ha fatto qualcosa per difendere il lavoro.

Vogliamo davvero continuare così? Io non sono più disposto a concedere fiducia a chi ci ha messo in queste condizioni. Voi?

 

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