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Lealtà Azione a Bià, Bussolati borbotta (e sbaglia)

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MILANO – “Due assessori di Regione Lombardia, Giulio Gallera e Stefano Bruno Galli, e deputati della Lega vanno a discutere di politica, olio di ricino e manganello ad una due giorni di Lealtà e Azione, movimento noto per organizzare manifestazioni in cui spuntano regolarmente  saluti romani. Preoccupa inoltre che la manifestazione si svolgerà in uno spazio pubblico concesso dalla giunta. Mi rivolgo al sindaco, Cesare Nai, perché revochi la concessione dello spazio e alla Prefettura perché intervenga. Le commistioni tra Lega, destra e forze di estrema destra, e la sottovalutazione di questo pericolo, sono un problema e un rischio enorme per tutta la comunità democratica”.

Così il segretario metropolitano, Pietro Bussolati, commenta la partecipazione di assessori regionali e deputati di Lega e Forza Italia alla Festa del Sole di Lealtà e Azione, che si svolgerà ad Abbiategrasso i prossimi 6 e 7 luglio”.

Caro Pietro,

come sempre pubblichiamo integralmente la tua nota, pur non condividendola affatto. Ma questo non è un problema. Il tema è che le prime righe contrastano con la tua intelligenza, personale e politica. Ci siamo già espressi in passato, su queste colonne, sul principio enunciato anni fa da Massimo Fini e per noi stella polare della reale libertà di pensiero, non quella ‘mutilata’ che spunta chiaramente dalle tue parole: un’autentica democrazia, compiuta e liberale, deve accettare che QUALSIASI IDEA, anche la più abbietta, abbia cittadinanza e libertà di espressione, purché sia espressa SENZA violenza.

 Partecipo da anni agli incontri di Lealtà Azione, e mai, dico mai, si è inneggiato alla violenza. In alcun modo. In nessuna occasione. Questo non lo sanno soltanto quelli che non partecipano mai, preferendo inondare le redazioni di comunicati come questo. Il dialogo, l’apertura, il confronto con forze politiche anche molto diverse da LA (come Forza Italia) è un’autentica, ulteriore riprova della bontà di un metodo: discutere, anche col diverso da sè, valorizzando ogni singola posizione, evitando marginalizzazioni o ghetti che (quelli sì..) aprono, ed hanno aperto come dimostra la tragica storia degli anni di piombo, a derive di violenza. Perciò non commettere, non commettete ancora quell’errore, che ebbi esiti tragici e lasciò sangue (reciproco) sulle strade. Piuttosto ti consiglierei di venire anche solo a conoscere questi ragazzi e queste ragazze, che hanno ospitato nel tempo personalità tutt’altro che tacciabili di contiguità al fascismo (Vittorio Sgarbi, Toni Capuozzo). Sono certo che eviteresti certe cadute di stile, che fanno parte più di uno stantio gioco delle parti che di un tentativo sincero, e generoso, di cogliere nelle sue mille sfaccettature il volto multiforme dell’impegno politico giovanile in un’era di esaltazione del ‘pensiero liquido’. Con amicizia.

Fabrizio Provera

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