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Le Polizie Locali di Bià e Vigevano sequestrano 1 chilo e mezzo di droga

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ABBIATEGRASSO – Sabato 29 aprile, agenti del Nucleo operativo e cinofili della Polizia Locale di Vigevano e gli agenti della Polizia Locale di Abbiategrasso coordinati dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Pavia Dott.ssa SUSI Morena in poche ore hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di 4 persone di nazionalità italiana e sequestrato circa 1,5 kg di sostanza stupefacente. La sostanza era destinata al mercato vigevanese e abbiatense. Il valore della sostanza sequestrata se posta sul mercato è di circa € 15.000.

(foto di repertorio)

In particolare gli agenti del Nucleo Operativo e Cinofili della Polizia Locale di Vigevano ricevevano segnalazione da una fonte confidenziale circa una ragazza di Abbiategrasso tale S.S. di anni 24 che a suo dire deteneva all’interno della propria abitazione circa 1,50 Hg di Marijuana. Grazie alla proficua collaborazione instaurata con la Polizia Locale di Abbiategrasso venivano informati gli stessi al fine di procedere congiuntamente ad effettuare la perquisizione nel luogo e a carico della persona indicata dal segnalante. La perquisizione dava esito positivo: veniva infatti rinvenuta Marijuana per un peso complessivo di circa 130 grammi in parte suddivisa in totali 140 dosi e in parte contenuta in un vasetto di vetro, oltre che ad un bilancino di precisione. Nell’abitazione veniva trovato anche il compagno di S.S., tale B.M. di anni 19, il quale a seguito di specifica richiesta degli agenti di consegnare la sostanza stupefacente che deteneva in casa, lo stesso ne consegnava solo circa un terzo di quella poi complessivamente trovata a seguito della perquisizione effettuata dagli operanti. Dell’esito delle operazioni veniva subito informato il sostituto procuratore di turno presso il Tribunale di Pavia Dott.ssa SUSI Morena, che da quel momento prendeva la direzione delle indagini. S.S. e B.M. venivano tratte in arresto per il reato di spaccio in concorso. Gli stessi accompagnati poi presso il Comando Polizia Locale di Abbiategrasso ammettevano le proprie responsabilità e soprattutto collaboravano con la p.g. operante al fine di individuare la persona che aveva fornito loro la sostanza stupefacente rinvenuta. Quest’ultima risultava essere B.M. di anni 23, il fratello del B.M. di anni 19 appena tratto in arresto, il quale veniva riferito essere senza fissa dimora e di alloggiare presso un suo amico a Zelo Surrigone. Gli arrestati dichiaravano inoltre che la sostanza stupefacente era probabilmente di quest’ultimo amico il quale veniva indicato come spacciatore di grosso calibro. Non erano in grado però di indicare né il nome né l’esatta via dove era ubicata la sua abitazione ma dichiaravano solo che si trattava in un abitazione di colore gialla. Pertanto gli operanti unitamente agli arrestati effettuavano tramite google maps la visualizzazione di tutte le abitazioni di colore giallo presenti a Zelo Surrigone finché veniva dopo un puntiglioso lavoro, trovata l’abitazione ricercata. Quindi gli Agenti della Polizia locale di Vigevano congiuntamente ai colleghi della Polizia Locale di Abbiategrasso si portavano a Zelo Surrigone al fine di procedere a perquisizione della abitazione e della persona segnalata. Giunti sul posto, non conoscendo l’identità della persona ricercata, si appostavano e ad un certo punto notavano un ragazzo di circa 30 anni che a piedi stava per entrare nel condominio attenzionato, identificato successivamente in P.A. Con grande fiuto investigativo, pensando che quella persona potesse essere proprio la persona cercata, gli agenti con uno stratagemma riuscivano ad entrare nell’abitazione. Una volta aperta la porta gli Agenti vedevano sdraiato sul divano un ragazzo dai tratti somatici somiglianti al B.M. tratto in arresto qualche ora prima: gli agenti provavano a chiamarlo per nome e questo subito rispondeva. Insospettiti dall’atteggiamento dei giovani, gli operanti capivano che avevano trovato le persone e l’abitazione che stavano cercando. A seguito dell’ispezione dell’alloggio, veniva infatti rinvenuta dagli operanti circa 1kg di Marijuana , circa 2hg di hashish e due bilancini di precisione. Inoltre nell’armadio vicino al divano dove dormiva B.M. veniva rinvenuta altra Marijuana per un peso di 50 grammi circa suddivisa in 40 dosi e un bilancino di precisione, che lo stesso dichiarava essere suoi. Veniva inoltre effettuata un attenta ispezione dei due telefoni cellulari rinvenuti a P.A. dove venivano estrapolate numerose conversazioni intercorse tra lo stesso e i numerosi suoi clienti nella chat di Messenger e Whatsup.

Per i motivi sopraesposti P.A. di anni 30 e B.M. di anni 23 venivano tratti in arresto per il reato di spaccio. Per i primi due arrestati il p.m. Dott.ssa SUSI Morena disponeva la misura cautelare degli arresti domiciliari mentre per questi ultimi disponeva la misura cautelare della detenzione in carcere. Tutti e quattro gli arrestati risultavano gravati da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. A carico di P.A. risultavano inoltre precedenti specifici per spaccio oltre che ad essere sottoposto ad un provvedimento di libertà vigilata al quale non aveva ottemperato e per quel motivo era stato denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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