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Dall'archivio:

Le “armi di distrazione di massa” e la lezione del “buon amministratore di condominio”

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“Nel giorno in cui simbolicamente, rispetto al futuro della SAFFA, si consuma l’ideale “sorpasso” di Boffalora su Magenta – vedasi articoli precedenti su accordo con Vetropack – ci piace qui ritornare sulla ‘querelle’ attorno alla lettera che il nostro Prevosto don Giuseppe Marinoni ha inviato ai fedeli in questi giorni e dentro alla quale si tocca il tema dell’Accoglienza. Anche il nostro giornale con il suo editorialista Fabrizio Provera, ha espresso un commento a riguardo. Si è innescato un dibattito, per la verità, assai garbato – e che crediamo anche proficuo nei contenuti – dentro al quale si sono inseriti sia l’attuale maggioranza di governo cittadino –  con il contributo del Segretario locale della Lega Kevin Bonetti – sia la minoranza con il capogruppo ‘Dem’ Enzo Salvaggio.
Fermo restando la stretta attualità dell’argomento, a giudizio di chi scrive, il vero rischio è che in questi ultimi mesi a Magenta si stia troppo “scimmiottando” la politica nazionale senza occuparsi dei veri problemi quotidiani, legati all’amministrazione della cosa pubblica. 
E’ trascorso ormai quasi un anno e mezzo dal ballottaggio dell’estate 2017  ma il clima di campagna elettorale non ha ancora ceduto il passo a quello della normale dialettica.  La sensazione,  è che si guardi troppo alla “propaganda” e poco alla politica amministrativa.
In questo gioco a fare i Salvini di turno, piuttosto che i Renzi o i Martina (a seconda delle simpatie), a perderci è la città. Ma più ancora chi oggi la governa. Alle minoranze, in primis il PD con il congresso alle porte, conviene, infatti, giocare di rimessa mischiando le questioni nazionali a quelle locali.
Ma chi oggi ha l’onere e l’onore di guidare Magenta, a nostro avviso, dovrebbe  – prendendo spunto da quanto diceva Gabriele Albertini – soprattutto comportarsi come un ‘buon amministratore di condominio’. Per inciso e a scanso di equivoci, la nostra riflessione non è rivolta direttamente al Sindaco che, stante anche il suo ruolo istituzionale, si è tenuta ben distante dalle ultime polemiche.  Vero è, tuttavia, che nella percezione dei cittadini sovente Amministrazione e Maggioranza siano concetti sovrapponibili.
Il consiglio spassionato allora è di lasciar perdere le ‘beghe’ politiche e guardare al resto.  Perché in ballo, c’è tanto, anzi tantissimo. In primo luogo, il fatto di passare agli occhi dei cittadini come ininfluenti rispetto allo sviluppo di Magenta.
Di questo si è già detto dell’Amministrazione di Marco Invernizzi. Cinque anni, lo diciamo senza alcun intento polemico, trascorsi via in maniera impalpabile. Non vorremmo che questo fosse il trend consolidato anche per l’avvenire. E non vorremmo soprattutto vivere sempre con lo sguardo rivolto all’indietro fissato sul decennio di Luca Del Gobbo e, lasciatecelo dire, anche sugli anni dell’Amministrazione di Giuliana Labria. Che se da un lato ha avuto il torto di lasciare la città con diversi cantieri aperti – che il suo successore ha dovuto poi chiudere …. – quanto meno,  vedasi anche la contestata (anche dal sottoscritto) chiusura di piazza Liberazione, ha dato segnali di vitalità e dinamismo. Poi è ovvio che chi fa, a volte sbaglia. Per questo crediamo che l’immobilismo, sia il peggiore dei mali. 
Oggi Magenta è una città ferma. A tratti avviluppata su se stessa, con un grosso problema a livello di commercio – basta vedere lo situazione della Via Roma –  e uno altrettanto grosso a livello di viabilità.  Il tema dei ‘migranti’ così come quello della Moschea –  premesso  che una Giunta legittimamente dica come la pensa a riguardo – non sono le priorità nell’agenda politica di un’Amministrazione. Anche perché è provato che pochi o nulli sono i poteri nelle mani di un Sindaco. Tant’è che i richiedenti o (“presunti”) richiedenti asilo della Casa Vincenziana sono ancora lì e i militari richiesti al Prefetto devono ancora arrivare. Dunque, meglio puntare su altro. A partire dal lavoro, per arrivare alle opere pubbliche.
A proposito: ci viene spontanea una domanda: “Negli ultimi mesi di mandato l’allora Assessore Salvaggio aveva garantito che sarebbe stata cosa facile chiudere la partita rispetto alle poche decine di metri di pista ciclabile da realizzare dalla parte di Magenta verso Corbetta in zona Fontanile Fagiolo. Trascorsi altri sedici mesi, delle due l’una: o quella di Salvaggio era una ‘balla’ pre-elettorale, oppure,  c’è qualcosa che non funziona nella macchina comunale… Questo naturalmente intende essere solo un banale esempio. Che però ci riporta al che cosa dovrebbe fare il ‘buon amministratore di condominio’ . Farlo al meglio con il giusto sostegno di tutte le ‘forze vive’ di cui Magenta dispone – dal mondo associativo al tessuto imprenditoriale da rifondare secondo una declinazione più moderna – sarebbe già un grandissimo risultato”.
F.V.

 

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