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Dall'archivio:

Laura Pirovano, giovane ricercatrice di Sedriano: “Lavoro ad un progetto in equipe per la lotta contro i tumori, non sento la necessità di andarmene dall’Italia”

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SEDRIANO –  Non è vero che tutti i cervelli sono in fuga. Laura Pirovano di Sedriano fa parte di un gruppo di ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, guidato dalla dottoressa Marina Mapelli. Un gruppo salito recentemente alla ribalta scientifica perché ha scoperto la struttura atomica e il meccanismo di funzionamento di alcune proteine responsabili della divisione cellulare, un processo fondamentale della vita di ogni cellula. Laura Pirovano ha compiuto 29 anni lo scorso 4 luglio e si è laureata in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica, all’Università degli Studi di Milano.
Attualmente lavora allo IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia, nel campus di ricerca e sta frequentando un programma di dottorato in Molecular Oncology presso la SEMM, scuola europea di medicina molecolare, frutto di una collaborazione tra IEO e Università di Milano. “Il mio è un lavoro che garantisce enormi soddisfazioni”, dice. “Fino ad ora non ho mai avuto esperienze all’estero – aggiunge – solo qualche sporadica partecipazione a conferenze scientifiche durante gli anni di dottorato”. La svolta è arrivata appena dopo la laurea, nel 2015, per Laura: “Mi è stata offerta una posizione nello stesso gruppo in cui ho lavorato durante la tesi, che è quello in cui lavoro attualmente, ed essendo interessata al progetto ho accettato con entusiasmo. Non ho mai sentito la necessità di abbandonare l’Italia”.
E così la ricercatrice sedrianese si è lanciata in quest’avventura che sta portando ad ottimi risultati in un campo, come quello del tumore. Partendo dal fatto che la cellula tumorale, a differenza di quella sana, prolifera in modo disordinato (dando luogo ad insiemi eterogenei di cellule chiamati cancro). Il lavoro svolto dall’equipe ha permesso di scoprire aspetti inediti di tale processo, studiando due proteine che regolano la divisione cellulare, NuMa e LGN. Due proteine che svolgono un ruolo importante nel regolare l’equilibrio dell’organismo.
Grazie a tale scoperta sarà possibile pensare di correggere il malfunzionamento di alcune proteine, per esempio trovando una molecola in grado di intervenire sui geni che la regolano. “Stiamo aprendo nuovi progetti – conclude la ricercatrice – che ci permetteranno di investigare più a fondo, e in sistemi più complessi, il ruolo delle due proteine descritte, che è quello di cui inizierò ad occuparmi nei prossimi mesi”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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