ALTO MILANESE – “E’ un lavoro bellissimo e straordinario. Lo dico ai ragazzi che magari sono indecisi sul proprio futuro: fare l’infermiere è una scelta importante ma super gratificante, che ti mette in contatto con il senso della vita. E abbiamo visto anche durante la pandemia come il sacrifico di tanti infermieri ha salvato molte vite”. A parlare all’Adnkronos Salute Giacomo Poretti, componente del trio ‘Aldo, Giovanni e Giacomo’, per 11 anni, prima di fare l’attore, infermiere nell’ospedale di Legnano.
Poretti ricorda gli anni in corsia in occasione della Giornata mondiale dell’infermiere, che si celebra domani.
“La mia ‘vita’ da infermiere è terminata nel 1985 ma ancora oggi mi sento con 2-3 colleghi di allora – prosegue Poretti – e non facciamo altro che parlare di quei bellissimi anni, eravamo ragazzi e parecchio imbranati”. L’esperienza da infermiere è stata rielaborata dall’attore in un monologo per lo spettacolo ‘Chiedimi se sono di turno’, in scena al Teatro Oscar a Milano per lanciare la riapertura dopo la lunga chiusura per l’emergenza.
Gli operatori sanitari sono stati uno dei simboli della lotta al Covid. “Io e mia moglie abbiamo preso il Covid a marzo 2020 ed è stata dura, abbiamo avuto la febbre alta e molta paura che potessimo peggiorare – racconta l’attore e regista – Poi ne siamo usciti, in quei giorni ho ripensato agli anni da infermiere e anche al lavoro che stavano facendo i colleghi in prima linea contro la pandemia. Sono stati eroici, conosco il loro attaccamento al lavoro e la complessità di molti momenti che si vivono. Nessuno si è tirato indietro”.