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L’assembramento …in tanga. Il graffio di Massimo Moletti

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Egregio direttore, la pandemia ha accentuato di “brutto” quello che l’Italia è ormai da trent’anni …una grande classe di ultimo anno liceo…pardon scuola superiore perché al liceo c’è molta più cultura.
Una classe dove il professore padrone si scaglia contro pochi inermi e svantaggiati alunni colpevoli di avere genitori ignoranti. Mentre concede tutto pure l’esser pigliato di sotto da altri ..mentre quelli “in vista “…..possono tutto.
La storia degli assembramenti è il classico esempio di questo modo di agire ..c è chi può e chi no…
Ultimo coso la festa scudetto dell’Inter che è stata tacciata di tutti i mali possibili e precognizioni catastrofiche per poi vedere sempre nella città meneghina persone vicine e troppe, ma quelle erano lì per diritti già presenti nella nostra Costituzione….

Una arma così usata è tipica di chi ha l’arroganza, e sa di aver il pugnale costantemente dalla parte del manico ..
Una squadra gloriosa come l’Inter ha visto contingentati e stipati i propri tifosi ieri pomeriggio (3.500 secondo la Questura)…dopo 11 anni di assenza di feste tricolori …ma ce lo aspettavamo.

 

ddl zan arco della pace

All’Arco della Pace, zona Sempione, secondo quando riportato dal Fatto Quotidiano ieri erano in 8.000 alla manifestazione per la legge Zan….

Questo uso a doppio peso di questa regola fa capire perché l’Italia è un Paese da cui scappano le persone talentuose e rimangono e arrivano solo “miracolati” e disperati. ..in cerca di “padrino”..
L’uso improprio del potere di indignazione fa di un Paese un nido di vipere e iene e perseguitati …In un Paese dove non conta chi sei ma da che parte stai o famiglia ..dove c’è una parte che sbaglia sempre e l’altra sempre nel buono e giusto …come in quelle scuole pubbliche italiane dove l’imparzialità e le preferenze si sprecano …altro tasto da riformare insieme a giustizia e sanità, dove il peso sulla spesa pubblica non è per servizi al cittadino ma in “stipendi di cittadinanza”.
Forza Inter,  forse paghi il tuo nome “Internazionale” in un Paese gretto che vuole sempre più essere provinciale o cascinale…..

 

Massimo Moletti

 

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