CORBETTA MAGENTA – Ospiti di Marco Ballarini nella sala consiliare del Comune di Corbetta, abbiamo incontrato Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia e vicepresidente del Partito Popolare Europeo.
Con la politica forzista di Saronno, si è parlato di argomenti “caldi” di attualità, la crisi del Venezuela, la TAV, ma anche di politica interna, dei problemi del territorio dell’Altomilanese e Ovest Milano e di pari opportunità per le donne italiane
Lara Comi ha partecipato a Corbetta al tentativo di Guinness dei Primati del CBC Corbetta basket.
Lara Comi, fino al maggio scorso eurodeputata varesina, è stata per molto tempo una presenza fissa nel Magentino.
Diversi gli appuntamenti, le partecipazioni ad eventi e cene elettorali, stretto il legame di amicizia col sindaco Marco Ballarini, a fianco del quale la Comi è comparsa molte volte.
Dopo l’arresto di Pietro Tatarella e Fabio Altitonante nei mesi scorsi, siccome la Comi era già indagata, la giovane di FI scelse di NON candidarsi alle elezioni (l’avrebbe potuto fare) per difendersi dalle accuse.
E qui ricorre un’anomalia già emersa parecchie volte: posto che il carcere preventivo viene comminato sulla base di specifiche valutazioni dei Giudici per le Indagini Preliminari su richiesta dei Pubblici Ministeri, viene da chiedersi come mai a mesi di distanza dall’aver indagato formalmente tutti e tre gli arrestati di stamani non si aspettino i processi, i patteggiamenti o comunque la conclusione di un procedimento giudiziario per mandare una persona in galera o agli arresti domiciliari.
Stralci dell’ordinanza di arresto diffusi stamani parlano di fattispecie di reato (PRESUNTE, non dimentichiamolo mai) di cui Ticino Notizie ha parlato almeno una decine di volte. E allora perché procedere con degli arresti preventivi dopo che il quadro accusatorio appare chiaro e manca solo la celebrazione dei processi? E se alla fine degli stessi le pene non fossero del tutto confermate, e se emergesse che bastava un avviso di garanzia e non un arresto?
Sono dubbi che ricorrono da anni, in Lombardia ma non solo. L’arresto di esponenti politici (come di qualunque cittadino) non è mai una buona notizia. Ma nel caso delle inchieste sul malaffare legato all’attività amministrativa e politica, come già detto altre volte, il ricorso alla carcerazione preventiva- ancorché pienamente rientrante tra le facoltà concesse agli inquirenti- ci lascia sempre dei grandi dubbi.
Non solo perché Lara Comi era molto nota nell’est Ticino, ma per una questione di puro principio. Siamo e rimaniamo garantisti. E confidiamo che la giustizia, proprio perché ‘in nome del Popolo Italiano’, possa essere amministrata senza che rimangano zone d’ombra.
FBP