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Dall'archivio:

L’appello di Francesco Bigogno: “Non facciamo morire il Palazzetto dello Sport!”

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO – “Come molti di voi avranno letto prima delle vacanze estive, in modo assolutamente arbitrario si è ridimensionato pesantemente l’orario del palazzetto dello sport che per molti abitanti della nostra città e non solo è un punto di riferimento sportivo e ricreativo. Facciamo un passo indietro: la struttura sopracitata è di proprietà comunale e per ovvi motivi viene data in gestione a società, cooperative o associazioni che hanno determinati requisiti per svolgere questo tipo di attività. Nel caso specifico chi da decenni gestisce “Il Palazzetto” è il C.I.E.F., Realtà storica del territorio, formatasi tramite i professori di educazione fisica in forma di cooperativa. Parecchi i meriti di questa associazione che per tanti anni è stata ed è preziosa per molte situazioni, ma proprio per questo motivo non è corretto oggi far finta di niente o girarsi dall’altra parte per decisioni profondamente sbagliate e dannose per l’intera comunità.

 

A cosa mi riferisco? ai nuovi orari e alle nuove strategie. In una società come la nostra, in continua evoluzione e per certi versi sempre più aperta a nuove sfide , tutti pensavano a un allargamento di orari, di corsi, di aperture. Invece accade esattamente l’opposto: 5 mezze giornate chiuso, due intere giornate chiuso, il 50% per cento dei corsi cancellato, personal trainer lasciati a casa e diminuzione drastica dell’orario di apertura e chiusura. Questo ovviamente comporterà una marea di iscritti in meno sia per quanto riguarda i vari corsi che per quanto riguarda il fitness, detto in parole povere, nel giro di non molto, la morte della struttura, fatta eccezione forse per un paio di discipline. Quindi la domanda che pongo è: perché devastare cosi terribilmente una realtà che funzionava bene, che coinvolgeva tante persone e che aveva anche personale preparato? Il “Palazzetto” è una proprietà di Magenta, dei cittadini di Magenta, è un immobile pubblico che fino a ieri creava dei servizi, delle opportunità, offriva anche momenti di incontro, di socialità ( e oggi sappiamo quanto sia importante), una struttura del genere quindi non può e non deve essere gestita in maniera privatistica, creando gravi disservizi, tantissimi disagi e obbligando la maggioranza degli utenti ad andare in strutture private. Non è giusto, non è giusto, non è giusto. Oltre a tutto è una struttura piena di storia, di passioni, di squadre di varie discipline vincenti, con questa filosofia non resterà più nulla, solo i ricordi.

 

Non è accettabile e quindi a questo punto deve intervenire pesantemente l’amministrazione perché se la gestione penalizza i cittadini vuol dire che non sono i cittadini stessi quelli sbagliati ma le pseudo strategie di chi gestisce la struttura. Il palazzetto deve continuare a vivere, a svilupparsi, a crescere e non ci sono formalità burocratiche e convenzioni che tengano. Le cose sbagliate se si vogliono si cambiano, sennò si diventa conniventi. Ridimensionare il palazzetto vuol dire impoverire la città e desertificare un aspetto fondamentale della vita che è lo sport, non ce lo possiamo permettere, sarebbe un errore grossolano. Conosco i membri della giunta e del consiglio comunale di maggioranza ed opposizione e sono sicuro che su questa questione strategica la pensino come il sottoscritto. Auspico un loro intervento forte e risolutivo. Cordialità”.

 

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