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Lamorgese Ministro dell’Interno: il pollice verso di Ettore Fusco

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“Un Prefetto che si distinse a Milano solo per l’ordine ai sindaci di accogliere clandestini”

MILANO – In un momento di incertezza politica, con un nuovo Governo PD-M5S in formazione, arriva il parere sulla figura individuata come Ministro dell’Interno da parte del Consigliere Metropolitano leghista Ettore Fusco che ha conosciuto, da Sindaco di Opera, il Prefetto Luciana Lamorgese in servizio a Milano fino a settembre del 2018.

“Un Prefetto che si permetteva di minacciare i sindaci ribelli – afferma oggi Ettore Fusco –  minacciandoli di inviare un numero incontrollato di immigrati clandestini se i primi cittadini non avessero accettato di sottoscrivere il protocollo d’intesa per l’accoglienza diffusa dei richiedenti asilo politico. Naturalmente, con i colleghi leghisti, non siamo arretrati di un passo alle minacce del Prefetto ma adesso siamo preoccupati per quanto, da Ministro del governo giallorosso, potrà fare contro i territori e le amministrazioni comunali più radicate e vicine alle esigenze dei cittadini”.

Il nuovo Ministro dell’Interno, nel Governo di sinistra a cinque stelle, vorrà infatti segnare una forte discontinuità con la politica di freno all’immigrazione clandestina voluta e portata avanti da Matteo Salvini e dai sindaci leghisti a cui l’allora Prefetto Lamorgese impose persino il ritiro di ordinanze sindacali che contrastassero il fenomeno della diffusione dell’interesse ad ospitare richiedenti asilo politico per meri interessi economici.

“Una prassi, quella di fare soldi con il traffico di esseri umani, – spiega Fusco – confermata da tante indagini e processi che hanno visto coinvolta anche la criminalità organizzata e che temiamo, oggi, possa riprendere dopo la battuta d’arresto ottenuta con la chiusura dei porti e soprattutto con la forte riduzione dei compensi attribuiti ai gestori della cosiddetta accoglienza. Oggi, infatti, non è più cosi conveniente creare comunità di richiedenti asilo e le tante cooperative, insieme con le organizzazioni mafiose, stavano perdendo quell’interesse che potrà prendere, invece, una boccata d’ossigeno se cambierà la politica del Governo non più interessato a contrastare questo fenomeno che in precedenza era stato alimentato proprio dai governi di sinistra, tecnici o con il sostegno di Forza Italia”.

Soli contro tutti, i sindaci leghisti, si ritroveranno adesso a dovere contrastare una nuova ondata di sottomissione alle politiche europee ed agli interessi di chi, innanzitutto nel Partito Democratico, predilige lucrare sulle vite umane come hanno già dimostrato per i profughi ma pure con i bambini di Bibbiano su cui è calato un silenzio allarmante per una prassi di quella stessa sinistra, oggi al Governo, che vede alleate cooperative, assistenti sociali, comuni e magistratura.

*Il Consigliere di Città metropolitana di Milano Ettore Fusco (Lega)

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