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Dall'archivio:

La voce del silenzio & la morte del manifesto elettorale nell’epoca dei social…. di Massimo Moletti

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 
Finalmente si è conclusa una delle più brutte e cattive campagne elettorali della storia del Mondo moderno e pure antico.
Non mi ricordo un contenuto o una proposta ma solo anatemi e divieti incrociati, ingerenze estere e tanta cattiveria e ipocrisia …

Un paese che forse non ha una grande lucidità di giudizio e forse non ha memoria storica o capacità di analisi e graduatorie chiare e giudicate da fatti …

Il fattore esterno entra sempre nel nostro vivere comune come fosse un giudice supremo pronto a mettere in riga ogni essere vivente …

Una parola che si ripete sempre ma non si attua mai è: Democrazia, ma la democrazia è un opinione??? Le ingerenze favoriscono o sfavoriscono qualcuno …quindi non sono gratis o indolore …

Non mi sono mai piaciuti gli appelli o denunce ad ignoti perché ognuno può interpretarle come vuole e a piacere ..

Ma questa è stata la campagna elettorale che ha segnato la fine di uno strumento di propaganda che durava da secoli…il manifesto …

Una tradizione degli spazi e delle affissione fatte da volontari o da pagati addetti per le vie delle città e paese nei appositi spazi …

Una tradizione anche coprire e strappare il manifesto dell’avversario purtroppo.

Questa pratica era di bassa manovalanza e nel paese dei professori/famosi ma soprattutto importanti e con amicizie importanti non era gratificante.

Massimo questi sapienti passavano dopo a vedere l’operato se era fatto assai a regola d’arte per poi informare il sommo politico di avere provveduto a fare eseguire il dovere politico…

Oggi coi social e web questa usanza di servilismo si è trasferita coi mi piace e condivisioni ma quelli più in vogliono selfie con candidato o manifesto web per dichiarare loro importante appoggio …

I buoni e vecchi manifesti resistono per le votazioni locali dove non è insolito vedere gigantografie con faccione politico nostrano che vuole andare lontano ….

Il Conte Sforza diceva che il partito è un taxi per arrivare a destinazione per compiere il fine, l’importante è chi era sul taxi…un mezzo …alla Macchiavelli …

Ma il fine giustifica il mezzo? un grande dubbio da cercare nei commenti anche violenti del popolo della rete che guarda la tv per commentare od offendere …ascolta la radio per prendere spunto e va ai comizi per fare foto e postare …

 

Vincerà chi ha più seguaci e like o condivisioni …?

Quale sarà il mezzo social più efficace ? Tik Tok, Instagram , il buon vecchio Facebook o You tube ….

Una campagna elettorale ancora però con una forte presenza televisiva anche perché è totalmente gratuita (anche se devi pagare canone) …

Non ci sono state più le telefonate elettorali molto in voga negli anni ’90 e tengono ancora le inserzioni specialmente sui giornali di provincia e settimanali …

Vedremo se vincerà la proposta o contro proposta o la demonizzazione dell’avversario o fare la vittima o gridare al complotto …

Oggi abbiamo un grande problema forse che abbiamo troppi mezzi di comunicazione: che poi usarli tutti (male) equivale ad non usarne nessuno …perché si rischia saturazione di comunicazione

 

Concludo però con un tema che pone tre quesiti chi vincerà?

L’astensionismo ?

La rivalsa ?

La paura ?

Il bel tacere non fu mai scritto mi diceva sempre mia madre che in questa tornata non potrà votare perché volata in cielo …Lei come i buon vecchi manifesti dove ho fatto in tempo ad andare e renderla felice …

Forse un ritorno ad un po’ di semplicità chiunque governi potrebbe non essere una cattiva consigliera

 

Massimo Moletti

 

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