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Dall'archivio:

La versione di Denise- Moana e la ‘bio’ letteratura.. al femminile

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Buongiorno cari lettori, bentornati a La Versione di Denise!

Vi anticipo che la versione di oggi vi risulterà alquanto differente dalle precedenti. Ebbene, ho infatti deciso di dedicarla non a un singolo libro bensì a tre. Filo conduttore il rosa, o meglio le differenti tinte di rosa, di donna, in essi riportate. Libri tutti al femminile. Devo però precisare che non si tratta di romanzi “rosa” come in genere intesi. Anzi, tutt’altro. Sono libri forti, ciascuno con un proprio impatto emotivo. Differenti tra loro ma tutti accomunati dalla potente presenza di figure femminili. Non solo come protagoniste delle vicende ma anche della loro scrittura. Testi infatti partoriti dal medesimo genio creativo, Noa Bonetti, magister e amica,  che in veste di giornalista e scrittrice ci catapulta nel mondo segreto delle donne. E lo fa attraverso universi molto lontani tra loro. Giornalista di vecchio stampo, Noa sosteneva di voler scavare nella verità dei fatti. D’altro canto le notizie sensazionalistiche, immediate, non le interessavano più di tanto. Quelle le lasciava agli altri. E allora ha deciso di regalarci tre opere con temi inconsueti, intensi, che lasciano il segno. Si passa così dalla vita di una delle più famose dive dei film a luci rosse con Un’amica di nome Moana, alle strazianti, talvolta inconcepibili, testimonianze di donne kamikaze in Io, Donna Kamikaze, fino alle spietate, spesso poco note, storie di alcune delle più grandi avvelenatrici degli ultimi cinque secoli ne Il Veleno è Donna. Un elogio non convenzionale alla femminilità.

Oltre agli eventi descritti, colpisce soprattutto la caratterizzazione di queste figure femminili. Nomi, volti, noti o sconosciuti. Belle, giovani, coperte, decrepite, crudeli, ammaliatrici, vittime e carnefici. L’universo rosa offerto dai tre libri di Noa Bonetti (nella foto sottostante) offre una pletora di ruoli impersonati dalle donne. “Attrici” spesso condizionate dalla vita, dal contesto in cui sono inserite, che le conduce verso la strada designata. Come già visto nella scorsa versione, a volte il Destino lancia i dadi e sceglie al nostro posto. Nonostante ciò, pur consapevoli del loro finale, l’autrice mette a fuoco la strenua resistenza di ognuna per non conformarsi alla scena da altri  imposta. Gesti di ribellione che si palesano in varie forme e gradi. Dai più innocui come indossare un paio di jeans ai più efferati come stringere la cintura con la consapevolezza di morire. Azioni realizzate nell’estrema, brutale, dimostrazione che anche il gentil sesso può compiere quanto di norma viene attribuito all’immagine maschile. Spinte allora dall’intrinseco desiderio di autodeterminazione le protagoniste dimostrano di trascendere l’idea di donna come essere fragile, debole, dipendente. E questi testi ci permettono di scoprire uno scorcio delle loro personalità, pensieri, esistenze.

 Premessa interessante, ma i libri biografici mi annoiano. Perché allora dovrei leggerli?

Tranquilli, amici lettori, non si tratta di tomi che ricostruiscono per filo e per segno vicende magari coi tanto temuti elenchi di date. La narrazione è fluida, spontanea, affidata alla forma di un diario ricco di confessioni personali, come nel caso di Moana, o brevi racconti che ci permettono di conoscere, avvicinarci, alle protagoniste seppure a volte non possiamo comprendere o giustificare le loro scelte. E se le tre letture ci permettono di riflettere su importanti temi come il cruciale dilemma tra quanto è giusto, sbagliato, morale o privo di etica, dall’altro lato dimostrano come personaggi così distanti da noi abbiano in realtà lati privati coi quali possiamo avere diretto riscontro. E così scopriamo che la diva dell’hard amava la natura, considerata armonia divina, ed era affascinata dallo spiritismo. Oppure che le ragazze kamikaze avevano appena studiato per un esame di inglese e ogni giorno aiutavano i genitori con l’attività di famiglia. Frammenti quotidiani collocati in secondo piano, nascosti, quasi estranei all’identità scelta per affrontare il mondo nei loro panni femminili.

Ringraziando la dedizione di Noa che ha sempre sostenuto con decisione l’individualità del gentil sesso, concludo questa versione dedicata alla Donna, alle molteplici sfaccettature di rosa che la compongono, con una citazione dello scrittore Mark Twain:

“Cosa sarebbe l’umanità senza donne?”

“Sarebbe scarsa, signore… terribilmente scarsa.”

 Spero che questa versione un po’ diversa abbia comunque acceso il vostro interesse, amiche e amici lettori.

Sono curiosa di sapere quale sarà la vostra su un libro, due, o chissà tutti e tre!

Vi auguro buona lettura e scoperta. Alla prossima Versione!

Denise

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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