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Dall'archivio:

‘++La TUA pubblicità on line scontata del 50% fino al 31 dicembre 2020: approfittane!

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In tempi così confusi e difficili, per tutte le imprese (e l’economia italiana in generale) sino alla fine del 2020 è in vigore una misura fiscale molto vantaggiosa: il credito d’imposta del 50% per gli investimenti pubblicitari sulla stampa on line.

 

Con il Decreto legge “Rilancio”, approvato dal Consiglio dei Ministri del 13 maggio 2020, il Governo aveva previsto “l’innalzamento del credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari al 50 per cento”.

Una misura di grande interesse per il mondo produttivo e dei servizi, dato che consente di sostenere il rilancio delle attività economiche sfruttando anche il picco di visibilità raggiunto dai mass media a partire dal periodo di lockdown: tra febbraio e marzo 2020, l’audience dei siti di informazione è cresciuta del 73% (dati Audiweb).

Un trend che non si è interrotto, seppure con numeri più contenuti. Infatti, i nuovi dati Audipress relativi al primo semestre indicano che oltre 7 adulti su 10 hanno letto almeno uno dei principali titoli stampa su carta o in versione digitale in un periodo di 30 giorni.

Sono dati che parlano soprattutto alle aziende, agli studi professionali, agli enti pubblici e privati che hanno frenato gli investimenti in pubblicità e comunicazione causa Covid-19, ma ora hanno a disposizione un incentivo rilevante per tornare a far parlare di sè, che tuttavia si esaurirà il 31 dicembre 2020.  In pratica, i recenti decreti hanno tolto i limiti al vecchio Bonus pubblicità, che consentiva di detrarre il 75% dei soli investimenti pubblicitari aggiuntivi rispetto all’anno precedente.

Meglio la tv, il web o i giornali?
La scelta dei mezzi su cui autopromuoversi attraverso la pubblicità o l’ufficio stampa, le digital PR o le sponsorizzazioni è naturalmente molto ampia. Il 63% degli italiani per informarsi guarda la televisione e il 48% i giornali online(Nomisma), ma ovviamente il taglio dell’investimento cambia considerevolmente se si passa dallo schermo tv ai quotidiani e ai siti di informazione on line.

Un ruolo importante, nel rispondere alla domanda di informazione, spetta anche ai social network: ad oggi in Italia sono 3,7 milioni i contenuti a tema coronavirus condivisi dall’inizio dell’emergenza, su canali quali Twitter, Facebook, Linkedin, Telegram o Tik Tok.

 

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