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Dall'archivio:

“La Tela” di Rescaldina chiude. Anzi no….

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RESCALDINA – L’esperienza, dopo svariati anni di onorata attività, volge al tramonto. Lo spirito che l’ha animata, però, ovvero dichiarare guerra con una serie di iniziative concrete alla criminalità organizzata resta intatta. Anche perché lei, l’osteria sociale “La Tela” di Rescaldina, ha avuto il suo quartier generale proprio in un immobile confiscato alla mafia. Tutto è nato dalla decisione della Cooperativa Arcadia di restituire al Comune le chiavi perché alle prese con alcuni debiti con fornitori e dipendenti e in situazione economica problematica. Le esperienze alternative di finanziamento per la prosecuzione dell’attività ci sarebbero anche state, ma Arcadia ha optato per la soluzione della chiusura dei battenti.

 

Il sindaco Michele Cattaneo (nella foto qui di lato il primo da sinistra in una foto di archivio a La Tela) garantisce però che l’immobile, anche se non più sede dell’osteria sociale, continuerà ad avere una finalità di promozione della legalità e della cultura dell’aggregazione. “Appena verrà ufficializzata la chiusura del contratto di comodato con Arcadia – ha infatti spiegato – il comune di Rescaldina, che è proprietario dell’immobile,  riassegnerà il bene che, lo ricordiamo, è un bene confiscato alla criminalità organizzata; la riassegnazione dell’immobile avverrà perseguendo le finalità del progetto per cui erano stati erogati i fondi per la ristrutturazione e l’assegnazione potrà avvenire solo a imprese sociali senza scopo di lucro, tenteremo di riassegnare il bene il più in fretta possibile per preservare i posti di lavoro dei lavoratori che erano impiegati presso La Tela e per perseguire le finalità sociali insite nel progetto di riqualificazione e valorizzazione del bene confiscato”. Insomma, come avamposto di socialità lo stabile non cambierà di una virgola rispetto al suo attuale assetto. Diverso sarà il nome ma uguale la finalità di promozione sociale.

Cristiano Comelli   

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