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La storia di Ema e papà Gianpietro a Santo Stefano: resoconto di una bella serata

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SANTO STEFANO TICINO – Gianpietro Ghidini gira le scuole d’Italia per raccontare la storia di suo figlio Emanuele, ucciso nel 2013 da una pasticca. Perché la sua tragedia possa salvare altri giovani.

Il lungo viaggio di Gianpietro ha toccato anche Santo Stefano Ticino, dove martedì scorso il sindaco Dario Tunesi, l’assessore Lisa Oldani e l’Amministrazione hanno incontrato la storia di Emanuele (trovate tutto sulla pagina Facebook ‘Ema Pesciolinorosso’) all’auditorium comunale.

Tutto esaurito, come sempre. Il giorno dopo Gianpietro è intervenuto in Rai, a La Vita in Diretta.

Nelle scuole, e in tutti i luoghi che visita (quasi mille, ormai, gli incontri che ha organizzato) Gianpietro si rivolge ai ragazzi come se parlasse a suo figlio, gli parla di droga, alcol e dipendenze.

«Gli spiego le conseguenze e com’è fatta la cocaina o la marijuana ma soprattutto cerco di stimolarli. Perché la droga è l’ultimo dei nostri problemi oggi. Dico sempre di cercare un sogno di dentro di loro e di prepararsi per realizzarlo. Solo così possiamo cambiare il mondo».

Per papà Gianpietro, è così che lo chiamano oggi gli studenti, ogni abbraccio a un giovane è una nuova carica d’energia. «Il dolore che provo ogni giorno l’ho trasformato in amore. La gioia più grande è quella che provo quando mi stringono e mi dicono che gli ho salvato la vita».

Più di molte parole inutili, valgono molto di più quella che Gianpietro ha scritto in questa lettera a suo figlio. Un complimento a Dario Tunesi, che ha ci fatto conoscere una storia (ed una vicenda umana) davvero straordinaria.

Emanuele,
avevo sognato un giorno in cui tu mi dicessi: “Papà, ho fatto un casino. Non so come uscirne. Ho voluto fare di testa mia, ma ora ho bisogno di te.
Ero pronto ad affrontare qualsiasi cosa per te, se era necessario a morire per te, come sono pronto a morire per le tue sorelle.
Ma tu assomigliavi a me. La paura di deludere gli altri era più forte della paura di sbagliare o di morire. E tu hai scelto di buttarti in un fiume.
Mi hai insegnato.Ema, mi hai insegnato che siamo uomini. Che possiamo sbagliare e a volte non possiamo risolvere tutti i problemi da soli.E mi hai aiutato a liberarmi della paura del giudizio degli altri, che è quello che spesso limita le nostre scelte.
Tu sei stato quel vento talmente potente che per un momento ho temuto mi spazzasse via per sempre. Invece hai strappato la parte peggiore di me. Cercherò giorno per giorno di essere migliore e vivrò la mia vita anche per te.

Papà Gianpietro

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