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La richiesta della FNP CISL: “Riaprire sportelli e linee telefoniche per prenotazioni Over 80”

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Didonè: “Sono vecchi soli e non tecnologici. Noi ci mettiamo al servizio”

 

Sono oltre 60mila i grandi anziani over80  “dimenticati”  in questa campagna vaccinazione antiCovid. Non sono pochi, e non risultano prenotati al fallimentare portale di Aria, oggi accantonato e sostituito da quello di Poste Italiane. E questi over80 che non appaiano nelle liste, “non sono tutti accaniti no vax ma, forse, non si sono prenotati perché non tecnologici, o soli in casa, o impossibilitati a raggiungere qualsiasi hub vaccinale.

Regione e ATS stanno correndo ai ripari, cercando di tamponare anche questa ennesima falla che si è aperta nel sistema socio sanitario regionale. Ma purtroppo le brutte figure nei confronti della popolazione più anziana si susseguono ormai da mesi, senza che il nuovo staff messo in piedi da regione Lombardia sia ancora riuscito a trovare la quadra dal punto di vista comunicativo e organizzativo”.

Emilio Didonè non si rassegna a questo ultimo incidente di percorso del governo regionale, che dopo aver lanciato segnali contrastanti sulla possibilità di recarsi autonomamente, anche senza appuntamento, ai centri vaccinali, creando code di anziani dalle prime ore della giornata, oggi informa che anche gli over80 potranno utilizzare il portale Poste Italiane per prenotarsi.

 

“Siamo ben lontani dai 500mila vaccini giorno in centri 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E si continua con questo trend, i numeri sono numeri non opinioni, si rischia di non centrare neanche l’obiettivo minimo annunciato da regione Lombardia di vaccinare tutti gli over 80 entro domenica 11 aprile.  Si accavallano annunci su annunci, sommando confusione a confusione. E ci chiediamo perché non si sia tenuto conto fin dall’inizio della fragilità digitale di questa fascia di popolazione, che in assenza di figli e nipoti, fatica a utilizzare portali internet e altre vie tecnologiche. Non sarebbe stato più semplice aprire uno sportello fisico dedicato, o spedire una lettera a casa, o un numero telefonico apposito, o meglio ancora incaricare da subito ATS e Comuni a contattare queste persone, più bisognose di aiuto, per agevolarne la prenotazione? Perché non mettersi qualche volta dall’altra parte, e farsi guidare da un po’ di umiltà e buon senso?”.

Per abbattere mortalità e ricoveri in ospedale occorre vaccinare in fretta coloro che statisticamente sono risultati i più indifesi. È per questo che alcuni strutture territoriali FNP in Lombardia, grazie anche a collaboratori pensionati e volontari di Anteas, hanno già avviato contatti nelle comunità per censire quanti siano gli interessati al vaccino, che non hanno avuto la possibilità o la capacità di prenotarsi adeguatamente.

 

“Molti di questi probabilmente per paura del virus non escono di casa da mesi. Molti sono anziani soli, che dovrebbero essere contattati, uno ad uno, magari dalle Ats e dai Comuni. Cosa che oggi non sta succedendo, e per non lasciare indietro nessuno, e migliorare il sistema, noi ci mettiamo in gioco e al servizio”.

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