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La mia passione (eco)bio- Etichetta mia come ti leggo? Di Cristina Garavaglia

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 Lo avevo promesso nel primo articolo ed ora è arrivato il momento per parlare seriamente di INCI dei cosmetici che acquistiamo e cercherò di farlo nel modo più semplice possibile, spero.

 

Perché parlare di INCI? Semplicemente perché per una scelta veramente consapevole sarebbe bene imparare a leggere l’etichetta dei prodotti di bellezza per capire cosa spalmarci addosso oppure no.

L’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è semplicemente l’elenco degli ingredienti contenuti in qualsiasi cosmetico e deve essere necessariamente presente in etichetta o sull’imballaggio, come nel caso dei rossetti, al fine di identificare in modo univoco (in UE ed in molti altri stati, tra cui gli USA) le sostanze in esso contenute.

Gli ingredienti sono riportati in ordine decrescente di peso, pertanto al primo posto si troverà l’ingrediente presente in quantità maggiore, mentre agli ultimi posti gli ingredienti contenuti in percentuale minore all’interno del prodotto.

Per legge i nomi degli ingredienti contenuti nei cosmetici devono rispettare una precisa nomenclatura: saranno infatti riportate in inglese le sostanze chimiche di sintesi (compresi i derivati vegetali che hanno subito una trasformazione chimica) ed in latino gli ingredienti presenti nella farmacopea (ed i derivati vegetali non modificati chimicamente).

Tradotto: le sostanze elencate in etichetta in latino non hanno subito alcuna trasformazione chimica, tutte le altre indicate in inglese sono invece create artificialmente dall’uomo.

I coloranti artificiali, ovviamente di origine chimica (di solito riportati verso la fine dell’INCI), sono invece contrassegnati con codici numerici, utilizzando la lista internazionale “Color Index”, ossia con la sigla “CI” seguita da una serie numerica composta da 5 cifre. E sono potenzialmente causa di allergia.

I composti odoranti e aromatizzanti e le loro materie prime (che servono a profumare il prodotto) sono generalmente indicati con il termine generico di “parfum” o “aroma”.

Alcuni di essi sono però soggetti per legge a particolari limitazioni, perché riconosciuti come allergeni (ossia fonte di possibili allergie) e devono essere citati per esteso (es. limonene, coumarin) per allertare le persone potenzialmente allergiche al momento dell’acquisto.

 

Detto questo, per imparare a leggere e soprattutto a comprendere l’INCI dei cosmetici ci vengono in soccorso alcuni (pochi a dire il vero) siti attendibili.

Primo su tutti, il sito (e forum associato) EcoBioControl che contiene il Nuovo BioDizionario creato dal chimico ribelle Fabrizio Zago, che da quasi 20 anni rappresenta il riferimento italiano per gli ingredienti cosmetici, classificati in relazione ai vari fattori (biodegradabilità, tossicità per l’uomo, tossicità acquatica, origine animale, ect..), con oltre 17.500 sostanze esaminate e validate da un Comitato Scientifico, inserite tenendo conto dei disturbatori endocrini e dei principali allergizzanti.

EcoBioControl si presenta come strumento unico, ossia come il più completo, originale, competente, indipendente nonché scientificamente corretto database delle materie prime cosmetiche e si avvale della collaborazione di Skineco, l’associazione internazionale di ecodermatologia che si prefigge l’obiettivo di incentivare l’uso di sostanze che facciano bene alla pelle e non danneggino l’ambiente.

Da notare che Zago non opera da solo, ma è supportato da una squadra di tutto rispetto dal solido valore scientifico, composta da Valeria (cosmesi), Antonio e Francesca (prodotti chimici), Alberto (detergenti), Marta (cosmetici), Carlo (Direttore tecnico), Giulia (per gli aspetti alimentari), ai quali si affianca il laboratorio per la misura delle performance dei prodotti con Tommaso, Jenny, Jennifer e Vanessa, nonchè Diana e Chiara per gli aspetti di coordinamento ed amministrativi.

Il tutto ottimizzato da una recente App gratuita, disponibile con il nome di EcoBioControl per Ios e Android, che permette la ricerca del singolo ingrediente cosmetico e dell’intera formulazione.

 

Per ogni singola sostanza individuata attraverso la ricerca singola sono riportati i seguenti dati: Note che hanno portato alla classificazione della sostanza (es. si tratta di una sostanza che ha delle restrizioni per legge in termini di utilizzo), Numero CAS, che identifica la sostanza, Numero EINECS, che corrisponde all’inventario europeo delle sostanze, Descrizione, ossia nome chimico della sostanza, Funzione, quindi il tipo di sostanza (ad esempio umettante, stabilizzatore, ect), Restrizioni normative, ergo il riferimento normativo al Regolamento europeo sui cosmetici.

 

L’App EcoBioControl permette inoltre attraverso un programma OCR installato su smartphone di inserire l’intera formulazione di un cosmetico semplicemente fotografando l’etichetta e l’INCI, comodo no?

 

Tra l’altro, per leggere maggiori dettagli sulla modalità di funzionamento della App, è disponibile un recentissimo articolo sul Magazine di EcoBioControl, meglio di così non è proprio possibile.

Andando invece ai contenuti, il BioDizionario propone per ciascun ingrediente una classificazione espressa utilizzando i semafori: due verdi indicano una sostanza di derivazione vegetale sicura (= “vai che va bene”), un verde indica una sostanza ecocompatibile (=“accettabile”), un giallo segnala che ci potrebbero essere delle limitazioni (=“ci potrebbero essere dei problemi ma, tutto sommato si può chiudere un occhio soprattutto se il componente è alla fine degli ingredienti”), un rosso indica una sostanza a grande impatto ambientale, da evitare (“qualche problema, se ne sconsiglia l’uso a meno che sia il solo componente in rosso o che sia presente in misura minore (cioè elencato alla fine della lista INCI)”), un rosso rosso indica in assoluto una sostanza inaccettabile.

 

Per utilizzarlo al meglio è necessario avere una certa dimestichezza con questo tipo di approccio, cosa possibilissima anche per il consumatore medio come sono io d’altronde (visto che ho fatto tutt’altro percorso di studi), tanto più che è possibile consultare la sezione forum di EcoBioControl dove Zago (e gli utenti più bravi) in persona risponde ai vari quesiti posti.

 

Secondo in ordine di importanza per la verifica degli INCI è il forum Saicosatispalmi, contenente un database di prodotti cosmetici abbinato ad un sistema di classificazione molto simile a quello del Biodizionario. Tra l’altro è in atto un importante intervento di aggiornamento dei prodotti cosmetici al Nuovo BioDizionario in linea con le indicazioni di EcoBioControl.

Per utilizzarlo è possibile consultare la legenda redatta da Barbara Righini (la founder che è anche membro del Comitato scientifico di EcoBioControl): Pallino rosso significa che la sostanza può essere una o più delle seguenti cose: non è biodegradabile e quindi inquina, inquina perchè ittiotossica, si tratta di una pianta in via di estinzione, si tratta di sostanza aggressiva/irritante/allergizzante per pelle o mucose, si tratta di sostanza derivante da animale quando questo ne comporti l’uccisione. Pallino verde significa il contrario delle affermazioni di cui sopra. In entrambe le categorie possono esserci sostanze chimiche, ovvero “trasformate” in laboratorio. “Ma alla fine bisogna valutare l’insieme, ovvero una formulazione può anche essere del tutto verde, ma se contiene mille piante, magari diventa a rischio allergizzante. Se è fatta male, non sarà ugualmente efficace. Insomma ci sono più livelli di lettura, e il biodizionario è solamente l’inizio”.

 

Interessante anche il forum di Lola, seppur più orientato allo spignatto (la realizzazione di cosmetici in casa per proprio uso personale), dove è possibile consultare la sezione dedicata ai cosmetici in commercio.

Mentre per approfondire gli aspetti di ecodermatologia e quindi di compatibilità delle sostanze e dei principi attivi contenuti nei cosmetici sia alla nostra pelle che all’ambiente il riferimento chiave è proprio il sito di Skineco.

Al di fuori di questi punti di riferimento, vi sconsiglio tutto il resto perché semplicemente non attendibile e fonte di incredibile confusione.

Cristina Garavaglia

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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