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La Liberia ‘liberale’ di George Weah

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 
L’ex bomber dell’A.C.Milan, diventato presidente dello stato africano, propone il diritto di cittadinanza per i non neri. Modificare un articolo della Costituzione della Libera, entrata in vigore nel 1847.
 
Oltre a questo promette il decurtamento del suo stipendio e l’abolizione delle tasse agli studenti universitari.
 

Liberia vuol dire paese degli uomini liberi. Chiamata così perché fu fondata per essere rifugio e porto franco per gli schiavi, neri, americani, che rientravano dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. La sua nascita è datata 26 Luglio 1847. Dal 22 Gennaio 2018 il suo presidente è George Tawlon Manneh Oppong Ousman Weah, ex attaccante di Milan, PSG, Chelsea (tra le altre).

La Liberia è un paese al collasso: con oltre il 90% di analfabetismo, l’85% di disoccupazione,

solo il 12% di strade asfaltate ed il 4% di popolazione con accesso ai servizi di luce ed acqua potabile. Inoltre, la maggioranza delle popolazione sopravvive con, solo, 4$ al giorno.

 

Weah vuole abolire alcune norme che vietano ai non neri di ottenere la cittadinanza e di possedere terreni, nonché il divieto della doppia nazionalità. Così recentemente si è espresso il bomber: “È una legge inutile, razzista e inadeguata. Nessun investitore lavorerebbe dove non si può acquistare la terra”. Plaude, specialmente, la comunità libanese, da generazioni in Liberia e la più penalizzata dalle norme vigenti.

Sembra, però, che questa scelta, del presidente Weah, possa favorire multinazionali estere, specialmente statunitensi. Storicamente gli Usa sono legati alla Liberia, i coloni che fondarono lo stato era tutti nati negli Usa e si riferivano a loro stessi come americani. In particolare la Firestone sembra interessata alle piantagioni di caucciù, già in concessione, a pochi km dalla capitale Monrovia.

Nel 1926, Firestone fondò la più grande piantagione di caucciù al mondo: 1 milione di acri! Pagando solo $0,06/acro di affitto all’anno alla Liberia! Dava, però, lavoro ad oltre 20.000, il 10% della forza lavoro locale. La Libera, in quegli anni, era conosciuta come Firestone Republic.

Marco Crestani

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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