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La jihad islamica avanza in Africa (e tocca da vicino l’Europa..)- di Fabrizio Fratus

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Cosa si sa di cosa succede nelle terre a sud del Shael, in paesi come Burkina Faso, Niger e Mali? Quasi nulla, nessuno ne parla e intanto, il problema, si aggrava. Mentre tutti le attenzioni erano rivolte alla fine della guerra (per modo di dire) in Siria, i fondamentalisti islamici, si armavano e organizzavano nel continente africano.Negli ultimi anni la lotta jihadista in paesi come il Burkina Faso, Mali e Niger, precedentemente paesi considerati sicuri nel Shael, è notevolmente aumentata. Dal 2016 si è stabilito a nord del Burkina Faso il gruppo di Ansar ul Islam, mentre più recentemente è giunto anche il GSIM (Group to Support Islam and Muslims) e legato ad Al Qaeda che ha sempre in Mali il quartier generale come i terroristi di Ansar ul Islam.

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Il terrore provocato dagli attentati non lascia via di scampo a nessuno, dalle mosche colpite con dozzine di vittime sino ai convogli di viveri fatti esplodere. Con l’aggravarsi degli attentati le popolazioni si spostano verso il Niger provocando la reazione degli abitanti della nazione confinante e, quindi, provocando ulteriori tensioni di tipo etnico tra allevatori, agricoltori e cacciatori. I fondamentalisti, inoltre, creando volutamente caos per mettere in difficoltà i governi impreparati a quanto sta accadendo, danno forza a un gruppo etnico prima e a l’altro dopo riuscendo, piano piano, a integrare nelle loro forze i diversi giovani delle popolazioni locali.

L’avanzata delle forze jihadiste in nazioni non preparate a contrastare atti di terrorismo sta creando situazioni che presto esploderanno; negli ultimi due anni quasi la metà del paese del Burkina Faso è oggi controllato dai fondamentalisti che continuano ad avanzare. Nelle terre confinanti la situazione è simile, i terroristi praticano attentati aumentando di continuo le loro forze inquadrando tra le loro fila i giovani che da sud salgono verso la Libia cercando di arrivare in Europa.

Se la situazione procede in questa direzione il continente africano sarà ben preso il terreno di scontro tra diverse forze interessate a materie prime come al dominio della terra e del cibo. Se tutta l’Africa già oggi subisce da decenni il “furto” di petrolio, rame, oro, cibo con l’avanzare del terrorismo le cose andranno ad aggravarsi ulteriormente provocando, a seguire, una vera migrazione  da parte di donne, bambini e vecchi verso il nord del paese con destinazione Europa. Non saranno più migranti di tipo economico quelli ad arrivare sulle coste dell’Europa, ma persone in fuga dalla guerra. Non saranno più decine di migliaia l’anno ma centinaia e centinaia di migliaia.

La situazione che si sta sviluppando in uno dei paesi più poveri al mondo lo sta confermando, ecco i dati relativi all’avanzata degli jihadisti in Burkina Faso negli ultimi 6 mesi presentati dalla OnG Reach Italia, organizzazione attiva da oltre 30 anni in Africa con progetti di cooperazione internazionale e di co-sviluppo tramite il sostengo a distanza:

300.000 le persone sfollate, 2024 scuole chiuse, 330 000 bambini interessati dalla chiusura delle scuole 

Questi dati sono solo alcuni del report proveniente dal Burkina Faso in mano a Reach Italia. Dal documento si viene a scoprire che molte delle scuole chiuse vengono occupate dai terroristi che ne fanno quartier generali dove pianificare attentati o riposare. La situazione si sta aggravando e anche tutto il nord del Niger è in situazione di gravità assoluta. Il continente africano è terreno di conquista per Cinesi, Stati Uniti, Russi e jihadiste.

Fabrizio Fratus
Sociologo – resp Comunicazione onlus Reach Italia

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