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La Domenica con partita e fear of the bar …scene da paese. A cura di Massimo Moletti

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 
“Fear of the dark” è il titolo di un famoso album con canzone omonima del nono album del gruppo inglese degli Iron Maiden…
 

 

Tornare al bar è stato una delle gioie del ritorno alla normalità dopo un periodo pandemico dove le piccole gioie sembravano perse ..
La bellissima canzone metal di inizio anni 90 mi riporta al periodo delle superiori e ai giornaletti porno e alle prime video casette hard dove tutti insieme ci trovavamo da un amico con televisore a pollici generosi per vedere Signore formose con uomini cavallo..m
Beh …Non c’era ancora la partita in tv domenicale e bisognava impegnare
il tempo prima di 90° minuto con il mitico Paolo Valenti .. Con Moana e Cicciolina ai mondiali restavamo in tema calcistico…. Anni di radiolina, porno e sigarette condite con le Margherite di Peppino pizzaiolo …

Poi nel fine Agosto di 30 anni fa Lazio- Foggia venne trasmessa su una tv a pagamento e il calcio inizia a cambiare totalmente… Le radioline iniziano a non bastare più e le domeniche nel giro di pochi anni diventano piene di partite per poi spalmarsi per tutto il giorno di festa e non solo…

Ho visto giocare Maradona e Platini e Paolo Rossi ma mi dicevano non hai visto giocare Pelé!!! Perché voi l’avete visto ??? Quando??? Se le partite erano col contagocce e solo quelle europee e mondiali con indigestione pallonara …
I bar e locali hanno capito il buon affare in consumazioni e la gente si riuniva come negli anni ’50 negli esercizi pubblici prenotando il posto …
C’era ancora il fumo di sigaretta impregnato sui muri e le schedine sognanti…

Il tipo con la radiolina che gridava goal 30 secondi prima veniva allontanato perché faceva perdere la magia e passione … Le consumazioni venivano chieste prima di sedersi e la gente aveva il passatempo che aveva sempre sognato…
Anche se ormai ho la tv a pagamento per vedere le partite l’emozione e piacere di vedere la partita al bar non ha pari …
Posso commentarla col vicino che ha giocato quasi in A o l’eterna promessa
stroncato da una sfortuna incurabile … Tutti allenatori con palmares da primo in classifica nell’olimpo pallonaro….

 

Il divertimento è vedere le gesta di esultanza al goal e le scene da malavita tra tifosi di diverso colore… Con la Juventus succede pure che si insultano tra tifosi della stessa fede calcistica…
Un pareggio una tragedia poi il palo che trattiene il grido di liberazione all’ uscita del diavolo disperato in corpo …

Un rosario di dolore atletico e cambi e ricambi di tutta l’organico fino all’ ultimo magazziniere per poi gridare al vento la gioia di un grido disperato troppo soffocato…
Piaceri di vecchie gioie dove il giovane siede col meno fanciullo per una
condensa di sensazioni e dolori… Poi ci sono i “gufi” sempre vicino alla porta o d’uscita o del bagno per la fuga per non vedere la vittoria….
Una bella abitudine di paese dove il sole sale sempre troppo in alto e il freddo arriva sempre troppo presto e fa spazio al caldo snervante …
Una consuetudine di un quarto di secolo che la pandemia aveva interrotto e messo la paura.
Oggi per molti quel ritorno alla semplice e tenera esistenza di un caffè o birra o acqua tonica per tifare la squadra del cuore insieme ad altre persone non è ancora da fare …
Invitati a entrare al caldo sono scappati come indemoniati davanti all’Altissimo…

Non so se più per paura del pallone o della consumazione perché girare senza meta e sosta è assai economico …
La paura del bar però per molti c’era anche prima ma aveva più scuse …Fear of the dark metteva in luce i mille sospetti e fobie di un uomo che pur avendo la paura del buio vagava per le strade …
Oggi è pure in passato la gente vaga per le vie evitando gli inviti di aperitivi e cortesie…forse tutte le paure possono essere unite nella sola paura di non spendere…senza trovare troppe palle e bugie…
Molto spesso non mi stupisco del poco che offre la provincia piccola ma
del tanto che è rimasto con questi “spendaccioni seriali”… 

 

Massimo Moletti

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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