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La comunità islamica augura Buon Natale ai magentini in piazza e condanna il terrorismo

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MAGENTA –  Il Natale in piazza Liberazione. L’annuncio della nascita di Gesù. Il giorno più importante per i cristiani cattolici. Anche la comunità islamica del Magentino ha voluto fare gli auguri in occasione di questo importante evento. Lo ha fatto proprio in piazza Liberazione dove sono stati allestiti presepe e albero di Natale insieme al parroco don Giuseppe. “Auguriamo ai fratelli cristiani di passare un bellissimo Natale”, hanno detto. In realtà, dietro questi auguri c’è qualcosa di più. C’è la volontà della comunità islamica di avvicinarsi ancora di più alla comunità cristiana di Magenta. “Per noi Gesù è stato un grande profeta – ha spiegato Munib – presente spesso nel Corano. Gesù è Maria rappresentano due figure fondamentali per l’Islam”.

Sembra proprio che tra magentini e musulmani vi sia la volontà decisa di conoscere le rispettive culture. Recentemente ci sono stati due incontri che hanno focalizzato l’attenzione su Cristianesimo e Islam. Incontri volti a conoscere, ad imparare. Perché solo imparando si può combattere l’ignoranza. Per il cristiano il Natale rappresenta la nascita di Gesù figlio di Dio, per l’ateo è una semplice tradizione fatta di luci e regali. “Abbiamo rispetto anche per chi non crede in Dio – aggiunge Ayub – è dovere di tutti comportarsi bene. Noi crediamo in Dio e ci prepariamo per il giorno in cui lo incontreremo”. La comunità islamica, come è noto, da qualche mese, si è costituita in associazione, chiamata Abu Bakar, in memoria del ragazzo morto improvvisamente alla ex Vincenziana. Associazione formata, soprattutto, da pakistani. Ma con possibilità di allargarsi a tutti gli islamici che vivono a Magenta. Sono tanti, provenienti dal Pakistan, dal Marocco, dall’Egitto. Gli auguri cadono in un momento triste.

A poche ore dall’ennesimo attentato avvenuto questa volta in occasione dei mercatini di Strasburgo. “Condanniamo senza mezzi termini questi orribili attentati – dice Munib – chi uccide non può essere considerato musulmano. Chi uccide usando come pretesto la religione non è musulmano. Un versetto del Corano dice che chi uccide un uomo, senza che questi abbia ucciso qualcuno, uccide il mondo intero. Invito tutti a pregare per il giornalista italiano che versa in condizioni gravissime”. Le domande sul perché qualcuno continua con la strada dell’odio e del terrore sono tante. “La stragrande maggioranza dei terroristi è nata e vissuta qui, in Europa – ha commentato Ayub – In Belgio, in Francia, in Germania. Forse, qualcosa non è andata come diceva andare nel processo di integrazione di quei ragazzi, se sono arrivati a commettere questi crimini. Loro non sono musulmani perché la nostra religione ci dice di fare del bene e di non uccidere. Ai fratelli cristiani auguriamo un bellissimo Natale di pace”. (Foto Khalid)

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