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Dall'archivio:

La Comunità Giovanile di Busto: ‘Torneremo, e con noi il nostro indomabile spirito’

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Cari amiche e amici di Comunità Giovanile, è ormai un mese che non possiamo concederci i nostri momenti di raccoglimento e approfondimento.
Approfittiamo però del fatto che la tecnologia ci aiuta ad azzerare le distanze, ad immaginarci per un attimo tutti nella nostra sede, per abbozzare insieme qualche chiave di lettura del presente.
Perché ogni momento di crisi, nonostante il dramma, ha il pregio di mettere a nudo la realtà.

Abbiamo scoperto la fragilità di quello che in tanti credono essere “il migliore dei mondi possibili”, aperto, globalizzato, interconnesso, scosso e blindato in poche settimane da un capo all’altro. Tanto di quello che si credeva scontato viene rimesso in discussione per fare largo a quello che veramente conta: il senso di Comunità.

Abbiamo compreso che un libro non è soltanto un soprammobile, o un vezzo da nerd, ma un amico che non ci fa mai sentire davvero soli.

Abbiamo assistito all’ennesimo, triste, scaricabarile tra personaggi politici per non assumersi il rischio dell’impopolarità di misure drastiche quanto necessarie, che hanno fatto perdere tempo prezioso.

Abbiamo notato che ogni paese tentava di fare il più possibile incetta alle spalle dell’altro che già arrancava, di spostare il proprio momento critico un po’ più in là, in una azzardata cinica concorrenza.

Abbiamo realizzato, una volta per tutte, che questa “Europa” non è una casa comune di popoli ma un club per pochi invitati snob, che non si placa ad imporre assurde regole anche in tempi eccezionali.

Abbiamo ingenuamente partecipato al gioco della “corsa alla solidarietà internazionale”, fin troppo precipitosa per non destare sospetti. D’altronde, quando non si è attori si può fare solo le comparse.

Abbiamo fiutato insidiose tendenze di chi, sfruttando la paura e le incertezze, innalza gli “esperti” a santoni e promuove con estrema naturalezza misure pervasive di controllo sociale, quasi fossero un modello di vita a cui dovremmo inevitabilmente adeguarci.

Abbiamo subìto quotidianamente il macabro spettacolo morboso della lettura dei “bollettini”, oltre ogni dovere di informazione, oltre ogni rispetto per la tragedia.

Se qualcuno poteva dare brutta impressione di sé, lo ha fatto.
Se qualcuno poteva donare qualcosa di sé, lo ha fatto.
Perché in ogni occasione storica ciascuno di noi, così come la realtà, si mette a nudo e misura la propria capacità di resistere e ribaltare le intemperie della vita.
Ed è proprio con questa certezza che sappiamo che ci vedremo ancora, presto, con nuove iniziative, ad avanzare e a brindare lungo il nostro cammino.

COMUNITA’ GIOVANILE- BUSTO ARSIZIO

 

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