Joe Stamm Band – “Wild Man” (2023) by Trex Roads

La Classifica Top 10 del 2023 by Trex Roads. Il suo addio (o arrivederci) a TN

Ecco, anche quest’anno Trex Roads vi lascerà con la sua TOP 10 dei dischi usciti e recensiti quest’anno (in totale vi ho...

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Non è la prima volta che vi parlo di questa band e non sarà sicuramente l’ultima.
Un paio di anni fa (trovate qui il link: https://ticinonotizie.it/trex-roads-joe-stamm-band-the-good-the-crooked-the-high-the-horny-2020/) colpito dai video su questo gruppo che arrivavano da amici americani, avevo recensito uno dei loro primi dischi e l’unico che si poteva trovare su Spotify (gli altri li ho acquistati sul loro sito).
Rimasi affascinato dalla potenza vocale del leader Joe Stamm e dal sound così originale, ma ancorato alle radici e mi piacquero sempre di più quando scoprii che a questo crossover fra coun-try, southern e red dirt il buon Joe aveva dato il nome di black dirt country rock: fantastico.

A breve parlerò di loro anche nella mia trasmissione radio Trex Music Club su www.wcnradio.it, lo meritano senz’altro, ma questa è un’altra storia.
Joe Stamm viene dal midwest rurale, è un ragazzo di campagna che ha sempre creduto nel suo talento e non ha mai mollato. Si sa e ve lo racconto sempre, la vita del musicista indipendente che fa della sua vita la musica è dura, durissima, ma se uno ha passione e non molla mai, prima o poi le soddisfazioni arrivano.
Joe Stamm ha partecipato a numerosi festival fantastici e condiviso il palco con i grandi della musica indipendente: Tyler Childers, Whiskey Myers, Charles Wesley Godwin per citarne al-cuni e ha sempre messo a ferro e fuoco i palchi dove ha suonato. Ha lasciato ricordi indelebili a chi lo ha visto dal vivo e fidatevi la potenza che la band ha dal vivo (cercatevi i video) la troverete an-che nei suoi dischi.
Veniamo a questo nuovo disco e già dalla copertina potete accorgervi che questo non è artista comune. Mi viene in mente una sola parola per descriverla e cioè capolavoro.
Una meraviglia visiva che fa da perfetto antipasto alla fantastica musica, ispirata, fresca, coinvolgente ed emozionante che troverete ne 12 pezzi di Wild Man.
Ho avuto il grande onore di ascoltarlo in anteprima ed è una cosa che mi rende orgoglioso per il riconoscimento del mio piccolo lavoro di divulgazione di meraviglie indipendenti, se poi sono come questo disco è solo un piacere farlo.

Joe Stamm oltre ad essere la favolosa voce, suona anche quasi tutte le chitarre acustiche, mentre la band che lo accompagna e i musicisti da session sono tutti strepitosi: dalle chitarre di David Glover, al basso di Bruce Moser, alla batteria di Tim Kramp, per citare la sua band ma c’è un ve-ro all star di musicisti.
Registrato ai Treasure Isle Studios di Nashville e prodotto dallo stesso Joe, assieme a David Glover e Joe Carrell, il disco ha visto la luce grazie ad un folgorante crowdfunding che ha permesso loro di registrare e mixare l’album in maniera perfetta e produrre del merchandising pazzesco ai fans che hanno contribuito.
Il vinile in edizione limitata con quella copertina è arte pura.
In realtà quest’anno è uscito anche un bellissimo EP, chiamato Fort Smith, solo 5 canzoni, un’ode al country, al rock e al red dirt. Amici da ascoltare assolutamente!
Wild Man inizia con la title track e posso dirvi che da sola vale l’ascolto di questo disco.
Fatico a trovare le parole per descriverla ed è entrata di diritto fra le 10 più belle canzoni, per me, della storia della musica indipendente. Un pezzo epico, emozionante, con la voce di Joe Stamm intensa e potente da far venire la pelle d’oca. Mi chiedo dove sono i grandi siti mainstream quando ascolto un pezzo del genere, un pezzo di una bellezza stordente, lo ascolterei a ripetizione per ore.

La seconda, My Old Home, è una ballata malinconica sui ricordi d’infanzia, che come assi di legno di una vecchia casa si screpolano, sbiadiscono, ma cercano sempre un modo di rimanere vivi.
Country e violini, come in un pezzo honky tonk proveniente dal passato ed ecco arrivare Ahold of My Heart e come dice Joe, il nostro cuore è al sicuro e magari sta ballando questo pezzo bello e divertente. Ma suona la sua band? Bravissimi!
The Day Before inizia come un pezzo evocativo e sognante, la voce intensa ci guida in una malinconica ballata country, dove il tappeto di pedal-steel e tastiere ci prende lo stomaco e ci emozionano come le parole che escono dagli speaker.
La chitarra ricama un bel riff nella successiva Old Man, un brano che oscilla fra rock e country, ma la protagonista è sempre la voce di Joe Stamm che è nata per cantare e raccontare queste storie di vita vera, di ricordi, di emozioni dal passato. Uno di quei brano che emozionano e vorresti non finissero mai, come lo splendido assolo di chitarra.

L’intro di basso e chitarra di Timber mi hanno ricordato una cosa che detta commentando un disco di un artista country sembra fuori posto, ma fidatevi non lo è. Il sound ha un sapore di fine anni ’60, un sapore britannico, come se un pezzo dei compianti Taste (la prima band di una dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, Rory Gallagher) fosse suonato da dei ragazzi talentuosi influenzati dal red dirt dell’Oklahoma. Ne esce un pezzo trascinante, divertente e dannatamente fresco e frizzante. Il lavoro delle chitarre e anche della ritmica è pazzesco. Che pezzo!

Grandma’s Bible è un altro brano dal sapore epico. Emozionarci parlando dei ricordi, del passato e della famiglia: ecco, Joe Stamm e la sua voce ci riescono alla grande e anche qui si passa dalla ballata country, alla ballata rock con credibilità e poi l’assolo spezza l’aria e ci regala un’altra splendida canzone.
Chitarre, chitarre e chitarre. Predators and Prey è un manifesto della musica che Joe Stamm porta in giro per i locali degli Stati Uniti: black dirt country rock a tutto volume! Un pezzo rock, emozionante e suonato alla grande, con la sua voce perfetta sia cattiva che suadente. Dal vivo sarà fuoco vero! Che svisate di chitarra mamma mia, bellissima davvero!

Il bellissimo disco si chiude con una dedica ad uno dei più grandi autori del Kentucky indipendente e cioè Chris Knight e la sua The Hammer Going Down. Altro brano sorretto da una ritmica pulsante e dalla voce di Stamm così bella, così potente e da un lavoro fantastico delle chitarre.
Un disco che personalmente mi ha davvero lasciato a bocca aperta, certo c’erano i presupposti che Joe Stamm continuasse sulla strada tracciata dal bellissimo disco precedente(Midwest Town, 2021), ma qui siamo su un altro livello. Il sound si è arricchito, il songwriting si è affinato, le storie sono ancora più belle.
Basterebbe la stupenda canzone Wild Man per motivarvi ad ascoltarlo, ma poi vorrete di certo scoprire le altre 11 e di certo, se amate il rock di qualità e le voci che lacerano l’anima, vi innamorerete del black dirt country rock di Joe Stamm e la sua fantastica band.
Io rimango qui in attesa del mio vinile che meriterebbe di stare in una teca per mostrare al mondo la bellezza della sua copertina, all’altezza della musica al suo interno: un capolavoro dentro e fuori.

Buon ascolto,
Claudio Trezzani by Trex Roads

Nel mio blog troverete la versione inglese di questo articolo.
www.trexroads.altervista.org

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