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Islam e terrorismo, la replica di Munib Ashfaq (Nuova Italia)

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Egregio direttore Sono Munib Ashfaq (Segretario del partito politico la nuova Italia), ieri sono stato chiamato in causa dal vostro giornale,Con la presente perciò chiedo gentilmente di pubblicare la mia seguente risposta su TicinoNotizie:  Ho letto con molto interesse l’editoriale di Fabrizio Provera pubblicato su Ticino notizie ieri dal titolo “Magenta, Islam e nuova Italia: i silenzi su Samuel Paty ed Erdogan”,  non soltanto perché chiama in causa il partito La Nuova Italia di cui sono segretario ma anche per le considerazioni di carattere generale in esso contenute sulle quali, oggi più che mai, appare   necessario riflettere.

Nell’articolo si rimprovera a La Nuova Italia di non aver preso posizione sull’assassinio del povero professore decapitato in Francia, Samuel Paty.

Mi pare una considerazione ingiusta.  Come anche l’articolo ricorda La Nuova Italia  ha condannato con toni molto chiari e netti l’attacco terroristico di Vienna . Leggendo quel comunicato a tutti è apparso chiaro , ma lo era già prima , quale sia il pensiero de La Nuova Italia: noi condanniamo  il terrorismo, senza se e senza ma .  Di più: il terrorismo in nome dell’Islam è il nostro più grande nemico perché esso  pretende di usurpare la nostra religione, di parlare a nome nostroe persino a nome di Dio.

Tutto questo è nichilismo, non islamismo.

Non c’è nulla di più distante dalla religione musulmana dell’assassinio degli innocenti. Nel nostro Nobile Corano si legge: Chi uccide un solo uomo uccide l’intera umanità.

Credo proprio che basti e chiedo ai media di accettare e  rispettare questo nostro punto di vista.

Rimproverare ad un partito di Magenta  di non emettere comunicati su tutto quanto di terribile accade nel mondo è come rimproverare ad un giornale di provincia di non avere le pagine degli esteri: mi sembra una opinabile forzatura.

Noi musulmani  abbiamo nessuna intenzione di farci rappresentare da un terrorista ceceno che taglia le teste di persone innocenti: questa  non è fede ma politica criminale.. Un assassino è un assassino, qualunque sia l’abito che indossa. Noi crediamo in Allah, non nel crimine. Noi crediamo nella giustizia.

Quando abbiamo subito delle ingiustizie nella città di Magenta, ad esempio,  noi non siamo ricorsi alla violenza, ovviamente, ma siamo andati davanti ad un giudice.

E’ abbastanza per sapere chi siamo? Oppure un criminale ceceno con i suoi gesti disumani può appannare la nostra reputazione o obbligarci a scusarci, a prendere le distanze?

Sul fatto che non abbiamo preso le distanze da  Erdogan. La ringrazio per l’importanza che dà a La Nuova Italia  ma pensa davvero che ci sia questo stretto nesso fra il presidente della Turchia e un partito italiano fondato a Magenta?

Erdogan, il presidente della Turchia,  ha equiparato  i musulmani agli ebrei durante il nazismo: e cosa avremmo dovuto dire noi da Magenta?  Mi pare che ci si rimproveri di non aver commentato una opinione di un capo di stato, nemmeno italiano. Mi sembra davvero poco per muovere rimproveri o accampare sospetti verso di noi, tanto più  che sembra che l’opinione del presidente turco (cosa c’entra con noi?) peraltro ha come conseguenza quella di riconoscere e di riconoscersi, al più, nella persecuzione degli ebrei, tanto da volersi equiparare ad essa, e ciò in tempo di negazionismo è già una buona notizia. Ad ogni modo: perché si chiede a noi?

A proposito dello sterminio  degli armeni  ricordo solo che esso  riguarda la Turchia, il popolo turco, la sua storia i suoi laicissimi capi di  stato. La questione armena , non è un’opera “islamica” e va inscritta nella storia nazionale turca. Così come quella curda. Forse sarebbe meglio far parlare gli storici e gli analisti politici.  Perché chiedete a noi? Siamo impegnati a far riconoscere a Magenta  il diritto a pregare in una moschea o ad essere seppelliti in uno spazio musulmano, non ci occupiamo di storia turca.

Sulle vignette. La mia opinione è che esse siano offensive.

Ma per le offese si va davanti ad  un giudice, non si imbraccia un fucile! Questa è follia non religione!

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E’ da apprezzare invece  il primo ministro austriaco il quale di fronte agli attentati di Vienna ha dichiarato: questi terroristi non sono i musulmani né rappresentano l’Islam, i musulmani sono cittadini austriaci e sono come noi, sono stati colpiti come noi, soffrono come noi e stanno dalla nostra parte. Questo è il senso della sua dichiarazione che giudico di grande civiltà e di grande intelligenza politica.

Nella sua conclusione l’articolo fa riferimento al rispetto delle minoranze come questione fondamentale e come indice insuperabile per valutare la civiltà di una società. Concordo pienamente.

Ecco perché è nata La Nuova Italia, perché riteniamo che bisogna ripartire dal rispetto delle minoranze, tutte, nessuna esclusa. Rispettare le minoranze , dobbiamo dirlo , significa consentire ad esse  di avere un luogo di culto, di poter professare la propria fede senza costrizioni, senza umiliazioni. Tutti gli individui hanno il diritto, indipendentemente dal loro credo, al rispetto, a  vivere liberi,  al sicuro e protetti dal sopruso e dall’ingiustizia.

Penso che questa sia la lezione più viva e  più importante che noi possiamo trarre da questi nostri dolorosi tempi: in una società libera, se anche una sola persona viene ingiustamente umiliata a causa della sua origine, del suo credo, delle sue idee allora è tutta la collettività a perdere  la propria libertà e aggiungo la propria dignità. In Francia come in Italia, il rispetto è la condizione essenziale della libertà e l’osservanza della legge  è la condizione fondamentale della giustizia.

Questo è ciò in cui crediamo. Spero che  un giorno ciò appaia chiaro anche a  coloro che oggi, nei nostri anni, violando la legge perseguitano, negano i diritti,uccidono e  mentono sapendo di mentire. Gli ingiusti, ognuno con le proprie responsabilità, si assomigliano e non c’è Dio e religione che possa salvarli.

Munib Ashfaq

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