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Inveruno, morta a 100 anni la ‘staffetta’ Giuseppina Marcora. Era la sorella del ministro ‘Albertino’

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INVERUNO LEGNANO – Addio a Giuseppina Marcora, staffetta partigiana con il nome di battaglia di “Pinetta”, che sfuggì all’arresto e mise in pericolo la sua vita in più occasioni durante le missioni in Ossola a sostegno delle formazioni combattenti contro i nazifascisti: è scomparsa alla vigilia della Festa della Liberazione del 25 aprile all’età di 100 anni. E’ morta nella sua casa di Legnano (Milano) e come ha precisato la famiglia non si è spenta a causa del coronavirus. L’annuncio della scomparsa è stato dato da Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale di Milano.
      Era la sorella di Giovanni ‘Albertino’ Marcora (1922-1983), ministro dell’Agricoltura dal 1974 al 1980, promotore della legge che disciplinò l’obiezione di coscienza al servizio militare di leva e uno dei più noti dirigenti nazionali della Democrazia cristiana, fondatore della corrente della Base. Nella ricorrenza del 70° della Liberazione nel 2015 Giuseppina Marcora, da sempre iscritta all’Anpi di Legnano, ricevette il diploma di partigiana dal Ministero della Difesa. Nel
2019 le fu conferita la benemerenza civica dal Comune di Legnano.
Giuseppina ammoniva spesso: “Ci siamo impegnati e abbiamo rischiato molto perché l’Italia fosse un Paese libero. Le giovani generazioni ricordino!”.
      Nata a Inveruno  il 23 febbraio del 1920, entra giovanissima nella Resistenza con il fratello Giovanni (vice comandante del Raggruppamento Alfredo Di Dio, con il nome di battaglia di ‘Albertino’). Giuseppina si distinse nel ruolo di staffetta nei collegamenti con le formazioni combattenti. Dopo l’8 settembre 1943
Giovanni Marcora salì in montagna all’inizio in Val Grande, su indicazione di Nino Chiovini, valligiano che risiedeva a Cuggiono, e da lì in Val Toce e nell’Ossola; diventerà vice di Eugenio Cefis (Alberto) e costituirà il Raggruppamento divisioni patrioti Alfredo Di Dio.

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