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INDISCRETO – Ma chi vuole aprire una sala poker a Magenta?

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

MAGENTA – Premessa importante. Siamo ancora in una fase preliminare, siamo ai si dice e ai forse, ma come sempre (si pensi al caso Peralza e a molti altri, centro commerciale di Corbetta e altro) siamo CERTI della notizia che stiamo per dare.

Notizia che peraltro è già circolata nelle scorse settimane su altri organi di stampa.

I fatti sono semplici: da alcune settimane (diciamo un paio di mesi) ci sono delle persone interessate ad aprire una sala poker a Magenta. Un luogo per giocare (non solo con macchine elettroniche, a quanto ci risulta) con all’interno anche un ristorante.

Parliamo quindi di una struttura, necessariamente, di superficie coperta superiore agli 800 metri quadri (anche più di 1000).

I proponenti si stanno guardando attorno: le possibilità sono due, sfruttare immobili già esistenti o eventualmente attendere che una delle 4 medie strutture commerciali che saranno realizzate sull’area Penati al confine con Corbetta si rendano disponibili.

Poi naturalmente c’è anche una considerazione di carattere politico e amministrativo: che posizione assumerebbe la giunta Calati, se si trovasse a dover decidere o esprimere un parere? Al momento NON ci sono documenti ufficiali di giunta sull’argomento. Ma di certo, forze politiche come la Lega Nord verosimilmente si opporrebbero con forza ad un’eventualità del genere (e non ci vediamo una Chiara Calati entusiasta..).

Ma quello che risulta è che a spingere ci siano anche operatori del commercio magentino. In un momento, peraltro, di grosso fermento urbanistico e commerciale (vedi appunto caso di Corbetta).

E quali sono le norme di legge che regolano il settore? Al momento ci sono diverse possibilità di aprire una poker room, così come per i casinò anche per le Poker room, che a loro volta si suddividono in room in affiliazione o in skin e sublicenza fino ad arrivare a soluzioni più avanzate che possono includere l’apertura di una licenza di gioco italiana (AAMS) o internazionale.

La differenza tra le varie possibilità sono dovute sia al tipo di software e di network utilizzati, ma sopratutto in base alla tipologia di licenza necessaria;  per lavorare tranquillamente in territorio italiano è necessario utilizzare delle soluzioni che siano omologate e che abbiano quindi una licenza rilasciata da AAMS.

In genere chi apre queste sale sceglie di utilizzare una soluzione in sublicenza, che incide sul guadagno finale di un 30%, quindi semplicemente rinunciando al 30% dei guadagni ottenibili.

Di certo, possiamo dire che una eventualità del genere vedrebbe schierarsi (compattamente per il NO) larga parte del mondo politico e commerciale.

F.P.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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